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Fabriano

FABRIANO Colfiorito 26 settembre 1997, alle ore 2:33 la terra trema

La prima scossa (magnitudo 5.5) poi, poco prima di mezzogiorno, ad Annifo una nuova scossa di magnitudo 6

 

FABRIANO, 26 settembre 2020 – Sono passati 23 anni ma ci portiamo ancora dentro la paura di quei lunghissimi, interminabili secondi. Il terreno che sembra mancare sotto i piedi, il rumore sordo delle vibrazioni e degli edifici che oscillano intorno. Gli oggetti che cadono, gli occhi smarriti, le strade piene di auto senza una meta precisa. Il caos fuori le scuole, le persone che corrono per strada per raggiungere qualcuno sperando che stia bene.

Non c’erano i telefonini, le linee del telefono erano intasate e l’unico modo di sapere era andare di persona.

Il dopo fu smarrimento e incertezza ma ben presto fu anche e soprattutto solidarietà. Ricordo mia madre che andava nelle cucine da campo tornando stremata e ricordo le centinaia di roulotte nelle quali entrai per pulirle.

Prendo in prestito questa foto perché al di la degli edifici danneggiati io di quel periodo ricordo soprattutto le persone. Quelle persone che si riversarono per strada con la voglia di condividere e di stare insieme. Quell’esperienza mi portò negli anni successivi a unirmi ai volontari della Croce Rossa e non credo sia un caso se l’ultima esperienza fatta da volontario fu il sisma de L’Aquila. È stato come chiudere un cerchio, è stato come aver restituito quello che tante persone meravigliose avevano dato a Fabriano dopo il terremoto del 97.

Oggi un pensiero speciale va a quelle persone che a distanza di 20 anni hanno dovuto lasciare ancora una volta le proprie case e va alle comunità dei paesi distrutti dal sisma del 2016 perché, seppur sono stati necessari tanti anni, Fabriano dimostra che si può rinascere anche dopo un evento così distruttivo.

Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano

(dalla pagina facebook istituzionale)

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