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FABRIANO CONSEGNA DIPLOMI, IL “VOLTERRA” SEGNO D’APPARTENENZA

Consegna dei diplomi allo Scientifico "Volterra"

Al Liceo Scientifico la 14esima edizione, nel futuro dei giovani diplomati c’è il percorso universitario

 

 

FABRIANO, 24 dicembre 2019 – Lo scorso sabato, presso il liceo scientifico Vito Volterra, si è svolta la quattordicesima edizione della cerimonia della consegna dei diplomi. In questa occasione sono stati anche conferiti i diplomi della Cambridge International School, voluta dalla ex preside Adriana Verdini e da Esmeralda Merloni, entrambe presenti alla cerimonia. Ha coordinato e presentato la professoressa di storia e filosofia Mirella Cuppoletti e hanno portato i propri saluti diverse personalità, oltre a quelle sovra citate, come il preside del liceo classico Dennis Censi, il nuovo preside del liceo scientifico Francesco Mezzanotte, l’assessore Pascucci, la professoressa Francesca Mariotti, il presidente della Fondazione Carifac Marco Ottaviani e il presidente dell’Avis di Fabriano Luciano Bano, segno dell’importanza del liceo per la vita della città.

Il senso vero di fare scuola

«Questo è un momento di arricchimento per tutti», ha detto la professoressa Cuppoletti, «non solo per le attuali quinte classi che dovranno sostenere l’esame alla fine dell’anno scolastico, ma per tutta la comunità. Il senso di questa cerimonia è all’insegna dell’appartenenza all’istituzione liceo scientifico. Per questo è importante anche il confronto con ex allievi che sono inseriti in ambienti diversi».

Ex allievi d’eccezione sono intervenuti quest’anno: la professoressa Livia Bove, fisica della materia e la dottoressa Roberta Cristalli, farmacista. La professoressa Bove è intervenuta presentando alla scuola le sue appassionanti ricerche sugli stati esoterici che può assumere la materia quando sottoposta a particolari condizioni estreme, mentre la dottoressa Cristalli sull’importante distinzione tra essere e fare il farmacista. «Quando parliamo di scuola», ha sottolineato la professoressa Cuppoletti, «resta spesso un senso di amarezza perché ci troviamo sempre in uno stato di emergenza che ci impoverisce. Dobbiamo riprendere il senso vero del fare scuola come organo centrale della democrazia, come diceva Calamandrei. La scuola deve formare la classe dirigente intesa da un punto di vista non solo politico, ma anche tecnico e culturale».

La scelta dell’Università

Momento molto interessante è stata anche la presentazione di uno studio d’archivio sulle scelte universitarie delle classi quinte negli ultimi anni, uno studio che ci aiuta a comprendere l’andamento e la percezione del futuro da parte dei giovani diplomati.

Dai risultati emerge che la scelta universitaria è decisamente preponderante rispetto alla carriera lavorativa, negli anni immediati dopo il liceo scientifico di Fabriano. Per lo più, inoltre, si nota come siamo in una fase d’inversione di tendenza. Negli ultimi anni infatti i ragazzi che restano a studiare nelle Università marchigiane, in particolare ad Ancona, stanno superando gli studi fuori regione. La scelta dell’are scientifica è, ovviamente, preponderante. La minoranza si divide tra gli studi giuridico-economici, umanistici e sanitari.

Per quanto riguarda l’area scientifica, la maggioranza è rappresentata dalle ingegnerie. Sono stati anche resi noti i risultati delle prove invalsi dell’ultimo anno. Ne è emerso un ottimo livello di preparazione, confermato anche dalla media generale dei ragazzi. Degni di nota sono i risultati della prova di matematica, nella quale il 55% dei ragazzi si colloca ad ottimi livelli. Meglio ancora per quanto riguarda la lingua inglese, un ottimo segnale vista l’arretratezza anglofona generale del nostro Paese rispetto agli altri paesi europei.

Il racconto degli alunni

Il vero cuore della mattinata sono stati però i ragazzi che nell’anno scolastico 2018-2019 si sono diplomati. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di raccontarci la propria esperienza in questi cinque anni e per lo più sembra essere stata positiva. «È stato bello condividere ogni momento con una classe a cui appartenere. Questo manca all’Università», ha detto una ragazza. «Gli anni del liceo sono volati», ci racconta un’altra ragazza, «è come se ogni anno avessi vissuto un anno diverso perché durante questo periodo si cambia tantissimo».

Dalle opinioni generali dei ragazzi sembra che, prima ancora che un veicolo di conoscenze l’esperienza del liceo abbia rappresentato una vera e propria scuola di vita, fatta anche, com’è normale che sia, di momenti negativi e complessi. Il liceo scientifico di Fabriano non offre soltanto un curriculum scientifico, ma anche un’ottima preparazione umanistica, rendendo così i suoi studenti capaci di un sapere a trecentosessanta gradi. Tutto questo giova certamente anche in vista dello studio universitario. Scientifico, ma non tecnico diremmo allora, un curriculum nel quale, come insegnavano gli antichi filosofi, la scienza è intesa come conoscenza tout court capace di far fiorire pienamente le potenzialità dell’essere umano.

(d. c.)

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