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Cronaca

FABRIANO Coronavirus: scuole chiuse ed i dubbi degli studenti

Parlano gli studenti: la discussione a distanza tra Conte e Ceriscioli ha prodotto un grande caos

 

FABRIANO, 28 febbraio 2020 – Il botta e risposta tra il Presidente della Regione Marche Ceriscioli e il Primo Ministro Conte, tra ordinanze, smentite, ricorsi e contrordini, ha causato molta confusione sotto diversi punti di vista.

Mentre associazioni, istituzioni, comunità, scuole ed Università sono al lavoro per cercare di comprendere come districarsi in questo susseguirsi di comunicati, abbiamo sentito un campione di studenti fabrianesi di età compresa tra i 15 e i 18 anni, per capire come stanno vivendo questa situazione e se sono d’accordo con l’ordinanza.

Gli intervistati sono tutti concordi: la discussione a distanza tra Conte e Ceriscioli ha prodotto un grande caos.

«Ogni giorno sui social veniva pubblicata una notizia diversa, – si lamenta un ragazzo – ad un certo punto ho pensato fosse uno scherzo».

Diverse le opinioni riguardo alle norme cui sono state soggette le scuole in questa settimana, a cominciare dalla sospensione delle gite scolastiche. «È una procedura giusta, – sostengono gli intervistati – soprattutto per quanto riguarda le gite all’estero o nella zona dei focolai».

Le divergenze tra i ragazzi oscillano tra quelli secondo cui questo provvedimento è un po’ esagerato e quelli che pensano invece che sia una misura davvero necessaria e giusta per la prevenzione di tutti i cittadini. Quasi all’unanimità i ragazzi hanno fatto notare i danni all’economia portati da questa norma. Solo in un caso una ragazza ha affermato che «non ha senso sospendere le gite. Basta non andare nelle città contagiate, senza doverci far rinunciare alle uscite».

Riguardo invece la chiusura delle scuole solo pochi pensano che sia stata una buona idea: «È stata una decisione troppo avventata. Tra le ordinanze di Ceriscioli e il ricorso di Conte non si sapeva cosa fare». Di nuovo, la confusione degli ultimi giorni è stato ciò che ha di più infastidito i ragazzi: «Capisco la contrarietà e le motivazioni di Conte, -si lamenta un ragazzo- ma il ricorso del TAR e tutto quello che ne è conseguito ha solo peggiorato lo stato di incertezza. Forse a quel punto era meglio lasciar correre».

Infine, tutti sono stati d’accordo con la sospensione delle manifestazioni pubbliche e delle attività universitarie in quanto si riferiscono ad un bacino più ampio di persone.

Danilo Ciccolessi

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