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FABRIANO CRISI DISTRETTO INDUSTRIALE, NON SI VEDE LA FINE DEL TUNNEL

La Fiom: “Un crollo occupazionale che sta creando una ferita sociale davvero preoccupante”

 

FABRIANO, 27 febbraio 2019 – La crisi del distretto fabrianese, la disoccupazione e tutte le problematiche connesse al mondo del lavoro continuano a destare proccupazione.

Recente l’allarme lanciato dal direttore della Caritas diocesana Don Marco Strona (leggi l’articolo), con oltre 982 persone nel corso del 2018 a chiedere aiuto.

Aiuto di qualsiasi genere, con  famiglie che riescono a pagare l’affitto, le bollette e nemmeno a fare la spesa. In tanti a chidere anche un lavoro.

L’enigma del lavoro

Il Segretario della FIOM di Ancona Pierpaolo Pullini, responsabile del territori di Fabriano, ed il Segretario Generale Tiziano Beldomenico commentano così: “Una crisi senza fine che sta creando una ferita sociale davvero preoccupante”.

Salute e sicurezza a rischio secondo la FIOM, che proseguono l’analisi, ed osservano che attraverso il cambio di modello organizzativo le persone rischiano di passare in secondo piano.

“Manca il lavoro e, laddove invece c’è, aumenta la precarietà e peggiorano le condizioni siano esse lavorative che economiche – dichiarano Pullini e Beldomenico – tutto questo in nome della competitività delle imprese nei propri mercati di riferimento.

Rischi per la salute

Il Segretario della FIOM di Ancona Pierpaolo Pullini, responsabile del territori di Fabriano

“La saturazione dei cicli e dei ritmi di lavoro sempre più spinti, se non adeguatamente sostenuti con i giusti supporti, potrebbero portare ad un aumento dei rischi per la salute delle persone che lavorano e, a dimostrazione di questo, c’è il dato in crescita di richieste di malattie professionali, in un contesto in cui l’età media delle fabbriche e degli uffici è sempre in aumento e i nuovi ingressi al lavoro, laddove si verificano, sono nettamente inferiori alle cessazioni, spesso non volontarie, ed avvengono con contratti di lavoro precari e comunque meno tutelati, con il rischio da parte dei lavoratori di dover accettare condizioni di lavoro insostenibili nel lungo periodo”.

L’appello

Un percorso istituzionale, questo chiede la FIOM, per poter intraprendere con tutti i soggetti e le istituzioni  un percorso che tocchi tutti gli ambiti lavorativi: la verifica ed al controllo della salute e della sicurezza di chi lavora per non lasciare sole le persone.

(s. s.)

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