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Ancona

FABRIANO DI CORSA NEL SAHARA: LA SOLIDARIETÀ DI RANIERO ZUCCARO ARRIVA IN REGIONE

Raccogliere fondi per sostenere le attività svolte dalle Suore Cappuccine di Madre Francesca Rubatto in Perù

 

FABRIANO, 29 ottobre 2019 – Ha lasciato davvero l’impronta l’impresa del poliziotto fabrianese Renato Zuccaro che, insieme a trenta runners provenienti da Fabriano, Cingoli (Simone Giglietti e Fabrizio Peranzoni) , Fano, Marotta, Senigallia e tante altre città d’Italia, hanno corso per 6 giorni e 5 notti nel deserto del Sahara.

Una missione che ne segue altre, già portate a termine da Zuccaro che da circa nove anni si impegna costantemente nel sostenere le attività svolte dalle Suore Cappuccine di Madre Francesca Rubatto, in particolare nell’edificazione di alcune strutture alloggiative per bambini  in Perù.

Il progetto ‘Lasciamo l’impronta’ puntava a raccogliere fondi per Pucallpa in Perù, per costruire un laboratorio di sartoria per la casa famiglia nel villaggio e garantire la sopravvivenza alle ragazze-madri e ai loro bambini che abitano in questi luoghi.

Un anno di preparazione, con prove di ambientamento ed adattamento alla forte escursione termica della Tunisia.

«Un itinerario giocato tra canicola torrida, stanchezza e soprattutto la scoperta consapevole dei propri limiti sempre superati tenendo ben presenti il traguardo da raggiungere – ha commentato Zuccaro –  a costo di qualsiasi sforzo necessario per la solidarietà e la speranza che si espanda all’in­finito e raggiunga il cuore delle persone. Un’orma, non una semplice impronta che rimane e si trasformi in un solco che permanga, lasciando traccia profonda dalle lontananze del Sahara ­al Perù, dove aiutare le suore sudamericane e i piccoli in stato di indigenza».

Presente anche il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, del vicario del Questore Luigi di Clemente, del Sindaco di Cingoli, Michele Vittori.

«Straordinario impatto comunicativo dell’iniziativa di alta valenza umana e sociale – ha commentato Ceriscioli – che supera i confini dell’individualismo e riesce a trasmettere valori fondamentali e mobilitare l’attenzione verso chi vive in condizioni estreme. Grazie a questo forte messaggio di solidarietà, all’impegno di donne e uomini attivi nel volontariato così vitale nella nostra regione, i bambini poveri avranno qualcosa in più. Un orgoglio avere qui chi fa della solidarietà un fatto naturale trasmettendo un messaggio di grandissima positività a tutta la comunità».

(redazione)

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