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Cronaca

FABRIANO Diritto all’aborto: picchetto del “Fabbri” davanti al consultorio

Dopo Jesi anche la città della carta: la protesta con un picchetto dei militanti del “Fabbri”

FABRIANO, 10 GENNAIO 2021 – Nella giornata di ieri anche nella città della carta, come in molte altre città marchigiane (leggi l’articolo), la protesta delle donne per manifestare a seguito delle dichiarazioni dell’Assessore Latini in materia di diritto all’aborto.

«Sulla libertà di scelta la regione arretra, mentre le donne avanzano». Questo lo slogan degli attivisti del Fabbri, che nella giornata di ieri hanno definito le dichiarazioni della Latini come “Scioccanti”.

«Dopo le scioccanti dichiarazioni di Giorgia Latini – osservano gli attivisti del Fabbri – che esprimono la volontà della giunta regionale di modificare la normativa sulla procedura Ru486 abbiamo pensato fosse doveroso dire la nostra. Sebbene il diritto all’aborto sia formalmente assicurato le difficoltà che le donne incontrano nel percorso di Interruzione volontaria di gravidanza non assicurano la piena espressione di una libertà sancita e riconosciuta».

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«Se a questo aggiungiamo il fatto che la giunta regionale rema in direzione contraria rispetto all’ampliamento dei diritti delle donne, che l’assessora Latini dichiara di essere “contraria all’aborto” capiamo come gli obiettori di coscienza possono trovare un punto di riferimento politico e una legittimazione istituzionale che minano l’esercizio di un diritto».

«Tutto ciò è scandaloso. Se come dice la giunta L’IVG tramite pillola finirà per essere applicata solo in ospedale – incalzano – avremo una ulteriore complicazione di un iter che attraversa già mille difficoltà. La sicurezza dei corpi femminili non c’entra nulla: questa è una subdola modalità per impoverire le scelte a nostra disposizione».

«Vogliamo conservare il ruolo che il consultorio svolge nella pratica Ru486, perché non è pensabile privarci di un ambiente che assieme all’ospedale secondo la legge 194 assicura le nostre libertà».

(Redazione)

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