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FABRIANO FaCe THE WORK: IL BILANCIO DI UN PROGETTO PER I GIOVANI

FABRIANO, 10 gennaio 2019 – Tempo di bilanci al termine del progetto FaCe The Work. Il progetto è rientrato in una “azione” da 180.000 euro (20% cofinanziato, mentre il restante 80% finanziato tramite bando Anci ReStart) che ha messo in rete Fabriano e Cerreto D’Esi unite con l’obbietivo di mettere in azione 5 linee: corsi di formazione, l’attivazione di tirocini e borse formative, la creazione di un osservatorio della condizione giovanile, la creazione di uno spazio destinato al coworking e l’organizzazione di eventi.

Le linee di azione hanno visto l’attivazione di 8 borse lavoro.

Il progetto ha visto come ente capofila la Provincia di Ancona e tra i soggetti partner il Comune di Fabriano, il Comune di Cerreto d’Esi e l’Università di Urbino.

Proprio il neo eletto Presidente della Provincia di Ancona (ed attuale Sindaco di Cupra Montana) Luigi Cerioni ha così commentato: “Progetto valido, che parla di sviluppo e giovani. Sicuramente la direzione da seguire. La Provincia mette insieme un territorio come luogo ci confronto con problemi da affrontare in maniera più vasta, come per esempio nelle aree interne. Auspico che si possa portare avanti questo progetto con tutti i partner che hanno partecipato”.

E proprio per questi nodi da affrontare ecco l’analisi della condizione giovanile dei ragazzi. Verranno presentati i risultati alle domande su cosa pensano i giovani di Fabriano e dintorni. Quali i punti di forza e le criticità del territorio? Cosa vorrebbero realizzare e cosa si potrebbe fare per contrastare l’emigrazione e l’insoddisfazione lavorativa e relazionale?

Obbiettivo della mappa è stato quello di comprendere le condizioni, percezioni ed orizzonti del comprensorio. Diverse linee di azione: un questionario web (600 persone), 5 focus group e 20 interviste individuali. Da gennaio a novembre 2018 il periodo di raccolta dati. Per una ricerca portata a termine dall’Università di Urbino (che ha curato anche il percorso di formazione dei giovani partecipanti al progetto).

“Demograficamente il territorio perde giovani, ed è un problema comune a tutte  le aree interne” ha osservato il Professor Barberis dell’Università di Urbino, con calo di nascite e “fuga” dei giovani. Quelli che restano sono giovani “deboli”, ma è un dettaglio comune a buona parte d’Italia. Cresce la richiesta di assistenza e forte dipendenza dalle risorse familiari. C’è una autopercezione negativa dei giovani e scollamento tra domanda ed offerta di lavoro. “Problema nazionale, ma forte anche per questo territorio. Spesso i titoli di studio non si riescono a legare con le offerte del territorio. Serve un mercato del lavoro diverso”.

Il 40% dei giovani pensa realisticamente di “andarsene”, ma ci sono delle differenze perché chi ha un “capitale sociale” più sviluppato si muove con più difficoltà e tende a rimanere sul territorio. “Quello che è stato considerato superfluo ora è una delle forze per creare delle possibilità di ragionare e confrontarsi con mondi ed opportunità diverse”.

La propensione ad andarsene non è solo legata al lavoro che non c’è ma anche alla mancanza di spazi che possano permettere espressione giovanile “Che poi diventa opportunità e posto di lavoro”, ha concluso il Professor Barberis.

Le indicazioni fornite dall’Università di Urbino al termine della ricerca sono state: affrontare il “mismatch” tra formazione e lavoro, attivare progettualità culturali e presa in cura degli spazi, sostenere il tessuto delle associazioni giovanili e la crescita del capitale sociale e favorire ascolto e partecipazione.

Campi e linee di azione per il contrasto al disagio giovanile

Spazi per associazione, autogestione , coinvolgimento e partecipazione. “Ingresso attivo, con il contributo da parte dei giovani”, ha osservato la Pagnoncelli commentando i dati della mappa.

“Attiveremo un tavolo permanente delle politiche giovanili per coinvolgere tutte le associazioni giovanili, i rappresentanti d’istituto, i dirigenti scolastici e tutti coloro per riuscire a creare uno strumento per dare opportunità” ha spiegato l’Assessore Barbara Pagnoncelli, dove si punterà anche al rilancio del centro di aggregazione giovanile attraverso la presenza delle varie anime associative dei ragazzi.

“Avremo sicuramente un Remake 2019 e già abbiamo stanziato nostri fondi ed ora cercheremo di puntare al rifinanziamento della prossima edizione”. ha concluso l’Assessore fabrianese ricordando l’impegno dei borsisti del progetto nell’azione di progettazione e programmazione dell’evento dello scorso autunno.

L’analisi della “mappa” nel dettaglio

L’appuntamento è fissato per stasera (sala grande del palazzo del Podestà ore 21) alla comunicazione dei dei risultati della ricerca sociale condotta nell’ambito del progetto FaCe the Work. L’indagine, durata 10 mesi, ha raccolto dati, percezioni e opinioni di oltre 600 giovani del territorio, interpellandoli sulla loro condizione e su molteplici aspetti relazionati al rapporto con il contesto locale.

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