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Fabriano “Graffi su carta”, la mostra di Paolo Gubinelli

La mostra dal prossimo 3 novembre e fino al 31 gennaio del prossimo anno. L’inaugurazione della personale prevista il 3 novembre alle 16

di Redazione

Fabriano, 29 ottobre 2022 – Le opere del maestro Paolo Gubinelli (nato nel 1945 a Matelica), appassionato della carta quale supporto della sua espressione artistica, ha accettato l’invito di Zona Conce, il polo museale della Fondazione Carifac.

Il maestro Gubinelli ha subito rivolto la sua attenzione non solo ai fogli di carta, ma anche alla materia prima con cui si produce la carta: i fogli di cotone puro e bianchissimo che rispondono meravigliosamente alle sue incisioni e ai suoi graffi e prendono il colore con estrema facilità. Più difficili da maneggiare, ma più risaltanti alla luce.

La mostra dal prossimo 3 novembre e fino al 31 gennaio del prossimo anno. L’inaugurazione della personale prevista il 3 novembre alle 16.

«Credo che la personale del maestro Gubinelli trovi in Zona Conce una collocazione naturale. La materia prima nasce nella cartiera laboratorio – commenta il presidente di Carifac’ Arte Paolo Santi –  si trasforma in opera d’arte grazie all’abilità dell’artista e, permeata anche del misticismo dell’Avellana, torna ad essere esposta nell’ambiente che l’ha generata: nelle sale dell’ex conceria di Fabriano, dove passato, presente e futuro si fondono armoniosamente proprio come nelle opere di Gubinelli.

Innamorato della materia e della luce il Maestro dà vita alle superfici inanimate che, una volta incise, generano sorprendenti effetti di luce ed ombre. Saranno poi i colori ad esaltare ulteriormente la bellezza, suscitando armonie sempre nuove ed emozioni delicate e profonde allo stesso tempo.

Le opere esposte in questa personale e catalogate nelle pagine successive sono state create nel suo soggiorno a Fonte Avellana a luglio del corrente anno, lavorando giorno e notte, immerso nella serena tranquillità del Monte Catria, nel silenzio e nella misticità del monastero le cui origini risalgono, secondo la tradizione, alla fine del primo millennio (980 d.C.- fondato da san Romualdo) e che da allora è un punto riferimento religioso e sociale.

Le opere sono realizzate su 25 fogli rettangolari, 12 fogli rotondi, 8 quaderni d’autore con disegni e testi.

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