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Cronaca

FABRIANO GRUPPO SCATTOLINI-LEGA NORD-FRATELLI D’ITALIA CONTRO LABORATORIO SOCIALE FABBRI: METTERE IN ATTO ORDINANZA DI SGOMBERO

FABRIANO, 20 ottobre 2017 – Il “duello a distanza” tra Laboratorio Sociale Fabbri e Lega Nord prosegue e questa volta arriva in consiglio comunale. Uno scontro mai formalizzato ufficialmente, ma che negli ultimi giorni è diventato sempre più spigoloso sulle questioni di accoglienza ed inclusione.

Ieri in consiglio comunale nuovo inasprimento dei toni, con una interpellanza per riprendere, secondo la Lega in consiglio rappresentata dai membri della coalizione Vincenzo Scattolini ed Olindo Stroppa, quel filo di legalità spezzato il giorno dell’occupazione. Occupazione dell’ex asilo (spiazzi di San Niccolò) avvenuta il 5 ottobre 2013.

Ecco quindi le richieste della Lega portate in Consiglio illustrata dal Consigliere Scattolini: perché non è mai stata portata avanti l’ordinanza di sgombero dell’ex Sindaco Sagramola, a chi sono intestate e chi paga le utenze utilizzate all’interno del Fabbri, e cosa vuole fare questa nuova Amministrazione. “In ultima analisi chiediamo l’attuazione dell’ordinanza già esistente e datata 29 ottobre 2013. Se si dovesse rendere necessario chiediamo al sindaco di produrne una nuova e provvedere allo sgombero dello stabile per ripristinare le condizioni di legalità. Altrimenti il rischio emulazione potrebbe essere concreto senza dimenticare le varie attività che vengono svolte all’interno della struttura anche commerciali da quanto ci dicono”.

Ricostruendo la vicenda il primo cittadino ha ricordato che lo stabile prima dell’occupazione era parte della trattativa per la costruzione dell’asilo “Ciampicali” tra Comune e la ditta di costruzioni Sava. Una trattativa mai portata a termine per le difficoltà economiche della Sava che non ha mai concretizzato il passaggio di proprietà dell’ex asilo che era parte del pagamento per la costruzione del “Ciampicali”. “Prima del Fabbri c’era la porta del Borgo, che utilizzava lo stabile per stoccare temporaneamente i materiali in accordo con la ditta Sava e so che gli attivisti del Fabbri avevano fatto richiesta di uno spazio prima di fare questa occupazione”, ha spiegato Santarelli.

Prosegue Santarelli, ricordando anche un incontro in Prefettura (Avvenuto il primo aprile 2014) a margine del quale veniva richiesta all’Amministrazione Sagramola di produrre relazione completa e puntuale con tutte le motivazioni per procedere allo sgombero. “Quella relazione non è mai arrivata. Ecco perché lo sgombero non è mai avvenuto”, ha spiegato.  Ma il primo cittadino ha poi sottolineato quanto fatto dagli occupanti per struttura e vicinato, osservato al tempo stesso che “Le utenze non sono intestate al Comune e non siamo a conoscenza di chi le paga. Una situazione che dovrà essere affrontata, a partire da un controllo verificare lo stabile anche dopo gli eventi sismici del 2016. O una struttura liberata oppure la sua regolarizzare. Ci prenderemo del tempo per valutare la questione sentendo anche chi si trova all’interno del Fabbri”.

Non si è fatta attendere la risposta degli attivisti del Fabbri, che ha così risposto al consigliere: “Le attività che facciamo all’interno del Fabbri non sono di carattere commerciale come ci accusa Scattolini. Si tratta di iniziative di autofinanziamento che servono per le spese del posto relativamente alle numerose opere di riqualificazione delle parti interne ed esterne che abbiamo fatto in questi anni. Servono inoltre a sostenere le spese delle attività gratuite che facciamo settimanalmente e il pagamento delle utenze. Alla base del nostro operato non c’è alcuno scopo di lucro ma un investimento in attività sociali dalla fruizione pubblica. Troviamo inopportuna e fuorviante la campagna della lega contro il nostro operato. Avrebbero forse preferito lasciare il posto in stato di abbandono e degrado come era da anni? Ci teniamo a sottolineare la nostra apertura a un confronto costruttivo con l’amministrazione. Negli scorsi anni abbiamo richiesto spazi per le nostre attività senza riscontro, nonostante le oltre 500 firme di fabrianesi in nostro sostegno”.

(s.s.)

 

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