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Cronaca

FABRIANO IL DIRIGENTE DELL’IIS MERLONI-MILIANI RICORDA MATTIA, SCOMPARSO NEL DRAMMA DI CORINALDO

FABRIANO, 10 dicembre 2018 – Il primo giorno di scuola dopo la tragedia di Corinaldo per l’IIS Merloni Miliani di Fabriano. Il primo giorno senza Mattia, studente di 15 anni dell’istituto fabrianese tragicamente scomparso nel dramma dalla Lanterna Azzurra.

Un giorno per il Dirigente dell’Istituto Giancarlo Marcelli da dedicare alla riflessione, al confronto con i suoi studenti per cercare di trasmettere ai propri ragazzi che la memoria non deve essere dimenticata, ma che questa non deve cedere il passo allo scoramento ed alla disperazione per la perdita di un amico e di un compagno di studio ed esistenza. Dolore e consapevolezza.

“Il tempo è spesso  ladro di emozioni e speranze – scrive Giancarlo Marcelli Dirigente scolastico IIS Merloni Miliani – passa e porta via passioni, sensazioni e affetti.  Dopo le delusioni e la tristezza è anche difficile ricominciare, ma per fortuna arrivano gli antidoti, la speranza di un futuro migliore, la pratica delle abitudini professionali e le soddisfazioni. Per chi come me ha la fortuna di passare il tempo con i giovani è una gran fortuna perché le loro presenze annullano ogni amarezza e delusione. Potrei raccontare di amarezze e tristezze, anche recenti, condivise, ma preferisco discutere di futuro e dedicare ai ragazzi i miei pensieri più sinceri. Anni fa lasciai il mondo dell’industria per la scuola e ho sempre pensato di aver fatto una scelta coerente con la mia natura. Grazie alla scuola ho visto tanti giovani passare, con alcuni ho litigato, con altri mi ci sono confrontato e nelle circostanze che si susseguono giornalmente scorrono i volti ma rimangono le più belle abitudini comuni. I professori che ti accompagnano negli apprendimenti, il personale scolastico che ti sostiene nelle difficoltà quotidiane e il preside che è lì a gratificarti o rimproverarti”.

“Questa è la scuola, una splendida realtà della comunità, che vive di vita propria e cerca ogni anno di avere tanti studenti per restituirne alla vita altrettanti culturalmente preparati e socialmente rispettosi. Fossi un politico vero, ma lo sono stato solo ai margini e per poco tempo, sui giovani scriverei un programma elettorale per far capire come niente può migliorare senza la loro cultura e come tutto più degenerare se di essa i ragazzi sono privi. Il primo capitolo di bilancio lo dedicherei alla scuola, certo che nessuno protesterebbe per risorse destinate al futuro dei propri figli. Nel tempo politico che ho condiviso questo è accaduto diverse volte e anche con successo. Recentemente va tutto a rilento perché sembra che la scuola possa divenire una semplice circostanza, il resto e la quotidianità poi faranno la differenza. Un simile atteggiamento è dannoso e non rende adeguata giustizia a chi manda con speranza i figli a scuola e a chi spera che li, fra i libri, si crei la qualità del futuro”.

“Alle riflessioni sul ruolo della scuola voglio associare la drammatica tristezza accumulata per il tragico avvenimento di Corinaldo nel quale è morto anche uno studente dell’istituto che dirigo: Mattia un quindicenne dal volto dolce del bambino – conclude – e la speranza sincera negli occhi di trovare successo nei suoi sogni calcistici. In passato mi è capitato diverse volte di incontrarlo e di rimanere colpito da tanta felicità e gioia mostrata nella sua vita scolastica. Ora che non c’è più mancherà terribilmente ai suoi amici di classe, la IIA, ai docenti e al personale scolastico, ma un po’ anche a me che mi affanno ogni giorno perché siano i sorrisi dei ragazzi a prevalere sui disagi e le disavventure. Farlo senza Mattia sarà un problema, ma doverlo fare per Mattia una necessità”.

Proprio nella mattinata di oggi l’incontro con i compagni di classe del giovane, così come questa mattina anche l’incontro con i ragazzi del quinto (nella foto di copertina) per cercare trovare il modo più opportuno per ricordare Mattia.

Proprio dai ragazzi la proposta di un “incontro ludico e sportivo”, magari proprio nel segno del calcio che il ragazzo amava.

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