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FABRIANO Il Giardino della Vita, quel segno di presenza per tutta la città

Realizzata nella parrocchia della Misericordia su idea di un ragazzo fabrianese, l’opera è dedicata a tutti i giovani scomparsi prematuramente

 

FABRIANO, 3 febbraio 2020 – «Ieri mi sono riscoperto uomo oltre che prete», così don Umberto Rotili, parroco della Misericordia, ha commentato l’inaugurazione del Giardino della Vita presso la sua parrocchia, la scorsa domenica.

Gruppo di ascolto

Abbiamo parlato con lui per farci raccontare questa iniziativa. «Il giardino della vita nasce come opera pratica di un gruppo di ascolto che abbiamo creato in parrocchia e che si chiama “amore oltre”, finalizzato alla creazione di uno spazio nel quale ciascuno può elaborare il proprio lutto, riconoscendo che la morte non ha più l’ultima parola. Ci incontriamo ogni tre settimane, aiutati oltre che da me, anche da uno psicologo e psicoterapeuta relazionale, il dottor Fabio Migliorini, con il quale stiamo concependo un percorso all’interno del quale ognuno può trovare una mano tesa per rialzarsi dal dolore e riprendere il proprio cammino. È rivolto a tutti quei genitori che hanno perso un figlio e a tutti coloro che hanno avuto lutti significativi».

Il roveto ardente

Da questo progetto emerge uno spazio concreto, bello e significativo: «Il giardino della vita è un segno di presenza e di attenzione per tutta la città. È stato voluto in un luogo accessibile a tutti e visibile, perché chiunque, passandoci davanti, può sostare momento in preghiera, o per un ricordo, o per un gesto d’amore. È dedicato a tutti i giovani morti prematuramente della nostra città e a tutte le vite mai nate. Al centro si erge maestosa una scultura dell’artista Fabrizio Maffei, realizzata con materiali di scarto riciclato, che dà vita a qualcosa di sensazionale: un roveto ardente nel cui centro si alza maestosa la Trinità, quasi a volerci ricordare la nostra identità di battezzati, cioè di persone che diventano espressione di una comunione d’amore con Dio stesso. Al centro della scultura c’è uno specchio perché chiunque, avvicinandosi, possa vedere riflessa all’interno della trinità la propria immagine secondo quanto Dante, nella Divina Commedia, descrive nelle sue visioni, da cui la scultura prende spunto. L’idea nasce da un giovane ragazzo di Fabriano, Bruno Penotti, il quale non appena mi ha proposto la cosa, ha fatto scattare in me la volontà di realizzarla, ed ecco perché ho deciso di inaugurarla il 2 febbraio, che oltre alla memoria della presentazione di Gesù al Tempio, ricorda la Giornata mondiale della Vita».

La parrocchia della Misericordia si orna, con questo giardino della vita, di un ulteriore spazio aperto alla città in cui condividere, pregare, riflettere.

Danilo Ciccolessi

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