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Cronaca

FABRIANO IL SOGNO DEL MUSEO DELLA VAPORIERA, AVERE I LOCALI DELL’EX DEPOSITO

I 300 pezzi, anziché lasciarli in magazzino, il Dopolavoro Ferroviario li ha momentaneamente sistemati nella vecchia sede della stazione

 

 

 

FABRIANO, 7 giugno 2019 -Nei vecchi locali della prima stazione di Fabriano del 1878, Giancarlo Bonafoni, presidente del Dopolavoro Ferroviario (D.L.F), ha deciso di allestire il Museo della Vaporiera con circa trecento pezzi – tra acquisti e donazioni – che percorrono la storia delle ferrovie locali. “Questa è una situazione provvisoria” dice Bonafoni “il progetto è di allestire il museo nel vecchio deposito ferroviario, ma nel frattempo ho deciso di esporre le cose qui invece di lasciarle accatastate in un magazzino”.

Si possono trovare in ordine di invenzione un telegrafo con una copia dell’alfabeto morse, una telescrivente Olivetti, un ciclostile ad alcool, fino ad arrivare a un computer as400 dell’IBM.  Poi pantografi e telefoni di varie epoche, persino un album dei tipi delle locomotive ed automotrici risalente al 1915; vecchie buste paga e pagelle di valutazione che venivano date annualmente ai dipendenti, e che spesso, dice Bonafoni, provocavano liti e malcontento.

È un lavoro che impiega tempo, energie ma anche denaro, per la ricerca dei pezzi da esporre, alcuni trovati online a andati a prendere addirittura a 500 km di distanza. Un lavoro che può essere utile alle scuole, di tutti i gradi e per tutte le fasce di età degli studenti, ma anche a universitari che volessero interessarsi a questo argomento per una tesi di laurea. E a chi certi cambiamenti li ha vissuti e volesse fare un salto indietro nel passato.

Il museo, oltre ai pezzi già esposti, dovrà comprendere anche due locomotive a vapore di più di un secolo fa, che potrebbero essere usate per percorsi storici sulla linea Fabriano-Pergola e per dare un impulso al turismo. Sulle nostre linee ferroviarie, infatti, si trovano molteplici eccellenze del territorio, dal sito archeologico di Sassoferrato fino ai bronzi di Pergola, senza parlare dei prodotti enogastronomici.

“Questo progetto” conclude Bonafoni “potrà andare in porto se Comune, Regione e Trenitalia trovano un accordo che renda disponibile i locali dell’ex Deposito Locomotive, in parte da destinare al museo e in parte ad altre attività utili alla città.”

Sara Marinucci

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