Segui QdM Notizie

Cronaca

FABRIANO IL TRISTE RECORD DEL CANILE, IN UN ANNO SOLO UN’ADOZIONE

Sono 29 gli animali che vengono accuditi, ci sono tanti progetti ma pochi fondi

 

FABRIANO, 15 marzo 2019 – A pochi chilometri da Cantia, in località Putido, si trova il canile comunale di Fabriano, di cui si occupa Emanuele Agostinelli da circa dieci anni. Mostra tutti i “suoi” ventinove cani, racconta come si chiamano e le loro storie, tra abbandono e violenza; alcuni di loro sono vecchi, altri fobici, non si fanno avvicinare dall’uomo, e quindi sono meno appetibili.

Le adozioni sono diminuite rispetto a qualche anno fa: nel 2018 ce n’è stata solo una e nel 2019 ancora nessun cane è stato adottato. “Cercano sempre i cuccioli o i cani di razza, ma scegliere un cane dal canile è una cosa diversa: si tratta di venire qui e farsi scegliere da uno di loro”. Fino al 2015 venivano adottati anche i soggetti più anziani, poi c’è stato un blocco delle adozioni. Emanuele tiene a sottolineare che, nonostante questo, nel canile di Fabriano ci sono bei cani.

Sono tanti i progetti che avrebbe in mente, per non farlo essere solo un canile ma qualcosa di più: accogliere dei corsi, degli ambulatori, delle cucce riscaldate per i cani più vecchi che stando fuori durante l’inverno rischiano la vita.

Lo spazio è tanto così come le possibilità di creare un luogo cui “far vivere” i cani. Porta spesso l’esempio di Camerino, come metro di paragone “Lì, invece dei container, ci sono dei prefabbricati in legno” dice Emanuele “sarebbe bello poterli fare anche qui”.

Sarebbe bello anche proporre degli incentivi per chi adotta cani più vecchi, o fare una struttura unica sanitaria e comunale, per fare in modo che vengano adottati anche i cani che hanno pochi anni da vivere. “Abbiamo fatto tanti appelli ed eventi per sensibilizzare sul tema dell’adozione ma ancora non basta” continua Emanuele “non so se può essere anche un problema di crisi economica, sta di fatto che fino al 2015 venivano adottati anche i cani adulti, adesso invece è tutto bloccato”.

Sara Marinucci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News