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FABRIANO IMPRESA E MERCATO DEL LAVORO: LA CNA ANALIZZA LE DIFFICOLTÀ DEL TERRITORIO

FABRIANO, 12 novembre 2018 – Un territorio che soffre ma che non vuole perdere il proprio know-how e la voglia di “fare impresa”. Il quadro dipinto dalla CNA del territorio fabrianese (oltre la città della carta Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Serra San Quirico) è quello di una realtà non ancora uscita dalla crisi ma che prova a trovare soluzioni per sviluppare l’obbiettivo della “ripresa”.

A raccontare lo “stato di salute” del comprensorio fabrianese Maurizio Romagnoli, imprenditore e presidente CNA Fabriano, il direttore territoriale CNA Massimiliano Santini, il responsabile sindacale territoriale Marzio Sorrentino e Luca Baldini, segretario CNA Zona Fabriano.

Quante imprese?

L’area vasta dell’alta valle dell’Esino conta 4.000 imprese, 25% di queste artigiane. La CNA ne rappresenta a livelli sindacale circa 700, 50% di queste artigiane. Rapporto del 40%: tra le più alte della provincia di Ancona. Dal 2009 ad oggi il territorio ha perso 198 aziende: un saldo passivo più forte sul territorio rispetto la perdita della provincia, 4,8% rispetto al 3,7%. Per quanto riguarda il 2018 controtendenza: circa 140 imprese nate nel corso dei primi 10 mesi dell’anno, la metà di queste artigiane. Un dato positivo commentano dalla CNA.

I mutamenti dal 2009 al 2017

Calano le imprese nel settore primario (15.2%), ma meno rispetto al crollo provinciale che sfiora il 20% (19,5%), così come per quello delle costruzioni. A subire maggiormente i colpi del decennio di crisi il manifatturiero ed i trasporti. Per entrembe i settori perdite più marcate rispetto al territorio provinciale. L’alta Vallesina perde rispettivamente l’11,7% ed il 23,4% in manifatturiero e trasporti, mentre a livello provinciale i dati si attestano sul 6,8% ed 11,7%.

Genga, Sassoferrato e Serra san Quirico a subire i colpi più forti della crisi, ma Fabriano cerca di “tenere” compensando con i servizi. Tendenza che vale anche per il 2018.

Disoccupazione e tasso di occupazione

Nello studio che fissa gli anni della crisi, si parte dal 2008 fino al 2017. Dall’analisi Istat illustrata da CNA, emergono con forza dati che fotografano la crescita del tasso di disoccupazione. Dal 3,3% del 2008 è cresciuto fino all’11,3% del 2017. Una crescita che evidenzia le crescenti difficoltà di un territorio colpito in maniera violenta dalla crisi. Precipita anche il tasso di occupazione: nel decennio preso in esame dal centro studio CNA, dal 49,4% del 2008 il calo al 44,3% di fine 2017.

Dati che preoccupano la CNA, soprattutto per quanto riguarda il tasso di disoccupazione. La regione Marche si attesta al 7,7% (tasso di disoccupazione) con la speranza che anche sul territorio si possa vedere calare il dato. “Dati che per quanto riguarda il tasso di disoccupazione – osservano – sono nel corso degli anni aumentati, ma che al 2017 risultano inferiori a quelli provinciali”.

Tendenze recenti

Nei primi nove mesi del 2018 il calo di imprese a livello territoriale prosegue, (fonte, dati Infocamere) con 29 imprese attive in meno, seguendo il trend provinciale. Ma per quanto riguarda il territorio di Fabriano c’è una reazione vista la crescita delle aziende attive e presenti. Restano problematiche le situazioni di Cerreto d’Esi e Serra San Quirico, ancora con imprese in calo.

SS76, problematiche e ricadute sulle imprese

Ancora una volta la CNA a chiedere con forza il completamento della SS76 e della pedemontana che apre verso il maceratese. Maurizio Romagnoli, presidente territoriale CNA, descrive la situazione attuale come “Delicata” (min 24circa).

“Siamo in attesa di sapere se il prestito ponte richiesto da Astaldi sarà erogato in maniera tale da far ripartire i lavori entro novembre – osserva Romagnoli – Stiamo cercando di capire, a margine di un incontro con l’Onorevole Terzoni, per capire se i futuri pagamenti delle imprese che lavorano nei cantieri possano essere bypassati direttamente da Quadrilatero. Una situazione ancora non del tutto chiara, e per fare luce chiederemo un meeting con il presidente di Quadrilatero Petrosino. Nostra intenzione sarà interloquire con la nuova camera di commercio regionale, senza dimenticare l’intervento dell’autorità portuale e del sistema aeroportuale. Si può anche pensare ad un dialogo con l’aeroporto  di Perugia per allargare i vetttori e magari la possibilità per le imprese di allargare il raggio d’azione”.

Chiude con un monito Romagnoli, ricordando anche le tensioni recenti fabrianesi durante il consiglio comunale aperto dedicato alla SS76 di pochi giorni fa. “La politica la sintonia, senza quel muro contro muro visto negli ultimi giorni. Una situazione del genere non fa bene al territorio e non fa bene alle imprese che necessitano di un clima favorevole”.

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