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FABRIANO La caccia non attira più, addio alle armi

Con la pre apertura ad alcune specie è iniziata la stagione venatoria, ma crolla il numero degli iscritti anche per via dei costi

 

FABRIANO, 5 settembre 2020 – Aperta da marcoledì 2 settembre, la stagione di caccia, con una pre apertura di specie particolari quali il colombaccio e la tortora africana, mentre quella generale aprirà dalla terza domenica di settembre e comprenderà anche il fagiano. 

«Non sono molti quelli che al giorno d’oggi praticano la caccia – dice Andrea Bolzonetti rappresentante della zona Fabriano presso il comitato di gestione dell’Atc (ambito territoriale caccia)  – i cacciatori sono in generale in continuo calo, perché non c’è un cambio generazionale e l’età media è sempre più alta». 

I fattori di questo calo possono essere diversi, tra questi quello culturale, essendo questa attività legata all’ambiente rurale, del quale i giovani tendono a non farne parte, o comunque a dedicarsi ad altre attività e passioni. 

«Sicuramente anche il crescente senso di rispetto nei confronti degli animali, componente culturale che arriva dalla città – continua Bolzonetti – è in conflitto  con questa pratica che potremmo dire atavica e che veniva tramandata negli ambienti rurali».

Non a caso, in concomitanza con l’apertura della stagione di caccia, si alzano sempre polemiche volte a fermare questa pratica antica: «Il ricorso al Tar da parte dell’associazione ambientalisti è automatico – spiega Bolzonetti – poi se non si va a nuocere alla specie, a livello di estinzione come nel caso del colombaccio e della tortora, le cose procedono».

Parlando di numeri i cacciatori iscritti nell’Ambito di caccia Ancona 2 (che comprende anche Fabriano) per la stagione 2018/2019 sono stati 2.860, numero dimezzato rispetto a dieci anni prima, in cui se ne erano registrati 4.808 (stagione 2007/2009). 

Per quanto riguarda invece i cacciatori totali della regione Marche, dagli anni 90 in cui si registravano circa 57.000 iscritti, si è avuto un calo continuo fino ad arrivare a oggi in cui sono iscritti meno di 20.000 cacciatori.

Per quanto riguarda invece le licenze di caccia, i prezzi non sono cambiati nel corso del tempo, anche se rispetto all’attività che un cacciatore può svolgere non risulta così conveniente: «Tra tasse e polizza assicurativa siamo sui 500 euro annui circa – conclude Bolzonetti – poi bisogna considerare le altre spese come i fucili, le cartucce, i cani e quant’altro sia necessario per questa pratica».

Sara Marinucci

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