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Cronaca

FABRIANO LA SCUOLA A TEATRO: MONOLOGO SULLA PENA DI MORTE

Gli alunni delle superiori a teatro

 

FABRIANO, 16 febbraio 2018 – Platea e primo ordine pieni, almeno 200 studenti delle scuole superiori cittadini per ascoltare Gianmarco Saurino protagonista del monologo Condannato a morte. L’inchiesta”. Lo spettacolo, scritto da Davide Sacco, ha ipnotizzato i ragazzi presenti al “Gentile”. Un monologo ispirato all’opera scritta da Victor Hugo  “L’ultimo giorno di un condannato a morte”, nel quale vengono raccontati in prima persona gli ultimi giorni di un prigioniero destinato al patibolo.

Uno spettacolo intenso, drammatico e profondamente attuale. Una conto alla rovescia, una continua disperazione di un uomo che vede le sue ultime settimane di vita scivolare via tra sporcizia ed abbandono. Schegge di speranza con i ricordi felici, gli affetti lasciati oltre le mura del carcere e la certezza che una lama prima o poi spezzerà la propria vita.

Punk con un secolo e mezzo di anticipo

Dopo lo spettacolo parola ai ragazzi, a Saurino e Davide Sacco che ha raccontato l’evoluzione del progetto. Partito da una versione “punk” e poi arrivato alla seconda stesura con protagonista il giovane attore (anche star della fiction Rai “Che Dio ci aiuti”).

“Ancor prima della tematica mi colpì lo spirito e la forza di Victor Hugo. Un personaggio che possiamo definire tranquillamente come il più grande punk della letteratura per la forza che impiegava nelle sue opere – ha spiegato – non si curava di niente e nessuno. E questo suo essere punk lo possiamo ritrovare quando il suo editore chiese di specificare il reato commesso dal condannato a morte e di firmare con il suo nome e non con uno pseudonimo. Lui rispose di averlo scelto come editore, appunto, e non come consigliere. Una forza dirompente per la metà del 1800. Come un musicista punk che brucia la sua chitarra. Ecco quindi la forza dirompente del suo messaggio, che ci dice che la pena di morte ha sempre delle conseguenze“.

La forza della letteratura

Cambiare il pensiero con la letteratura: arma che può essere universale. E qui i numeri di una pena applicata ancora in un terzo dei paese del mondo, dove la pena come rieducazione di un condannato si scinde con i numeri crudi che parlano di migliaia di esucuzioni all’anno. “Quando Davide Sacco mi ha proposto il testo  – ha commentato Gianmarco Saurino – ho subito capito che se volevamo riportare il teatro alla sua semplicità, alla sua essenza, dovevamo trovare l’empatia tra attore e pubblico. Ecco quindi che uno spettacolo può funzionare solo attraverso la semplicità e la verità. Leggete l’opera di Hugo, ve la consiglio”.

“Uno spettacolo di vita”

“Un tema solo apparentemente distante quello della pena di morte – ha poi commentato nell’analisi Saurino – ma se attraverso questo spettacolo ci riesce e smuovere l’anima, ecco che il teatro è servito davvero a qualcosa. La vita è un sacrosanto diritto”.

E poi un invito forte, quello di frequentare con più assiduità il teatro. Spettacolo in replica questa sera a partire dalle ore 21 sempre al Gentile su iniziativa del Comune di Fabriano con l’AMAT e l’Associazione Papaveri e Papere.

 

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