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Cronaca

FABRIANO LAVORO & INNOVAZIONE: LA FIOM LANCIA LA SFIDA DELL'”INNOVATION FACTORY”

L’idea della Fiom: Fabriano punto di riferimento per un progetto di innovazione strategica

 

FABRIANO, 13 dicembre 2019 – Nel giorno di Santa Lucia, da sempre protettrice dei lavoratori metalmeccanici, la Fiom lancia la sfida dell'”Innovation Factory”, unica soluzione possibile per uscire da una crisi strutturale che da anni insiste sul territorio.

Necessaria prima l’apertura di un confronto (un tavolo ministeriale permamente con la realtà locale del fabrianese in prima fila) che abbracci un comprensorio, fino ad arrivare anche alla Vallesina, e che metta a sistema Regione, sindacati ed associazioni di categoria, imprese e lavoratori per considerare il comparto dell’elettrodomestico come strategico. Obbiettivo, trovare le migliori idee possibili per costruire e realizzare un progetto di prospettiva.

Centrale il supporto della Regione, per portare la proposta ed il progetto anche verso Roma, verso il governo.

«Consideriamo prioritaria l’innovazione tecnologia e dei prodotti – spiegano il segretario Ancona Pierpaolo Pullini, responsabile del territorio di Fabriano ed il Segretario Generale delle Marche Tiziano Beldomenico – quindi questa deve essere la strada da percorrere per dare al distretto un futuro di lavoro. Quindi ecco spiegata la necessità di un tavolo di confronto per preservera le professionalità e le competenze già esistenti e creare le condizioni di rilancio per un futuro costruito verso una prospettiva di crescita».

Futuro che però non si svincola dal presente, visto che il settore del manifatturiero e nel comparto degli elettrodomestici c’è ancora vita come osservato da Pullini e Beldomenico.

Centrale in questa prospettiva quella che è stata chiamata “Innovation Factory”, uno spazio di innovazione dove tutti possano mettersi a sistema, collaborare per costruire una vera e propria allenza per il lavoro del territorio. Luogo di questa Factory Fabriano, per il suo know-how, per la storia industriale e per la capacità di essere ancora al centro del mondo del “bianco” nonostante i volumi a livello mondiale siano ridotti di molto.

Un laboratorio condiviso, un open space ed una sorta di “fabbrica aperta”, dove si possano coagulare le esperienze di tutti: fornitori, start up ed università comprese. Un distretto che, secondo l’idea della Fiom, possa trasformarsi in un “Hub per il territorio” con l’obbiettivo della specializzazione.

Territorio, perché sempre secondo la Fiom è centrale il superamento del concetto di “distretto del bianco”, allargando il confine del territorio fabrianese anche verso la Vallesina trasformando il territorio in uno dove la “meccanica leggera” possa trasformarsi in traino ed innovazione. Fondamentale anche il recupero della materie prime attraverso lo smaltimento sostenibile, con una prospettiva diversa e migliorata di progettazione e manutenzione.

Un possibile percorso potrebbe essere quello dello “sponsor di progetto”,  con tutte le multinazionli presenti nell’area (non solo Fabriano, ma come detto anche prima Vallesina con sguardo anche verso l’anconetano) parte del progetto con dei passi capaci di coinvolgere anche i fornitori incoraggindoli ad investire sul territorio.

Necessario anche il completamento delle infrastrutture (stradali, ferroviarie e connessioni internet veloci), da anni ormai uno dei talloni d’Achille del territorio.

(s.s.)

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