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Cronaca

FABRIANO MASTER FONDAZIONE MERLONI, OCCASIONE PER PARLARE DI BREXIT E MARCHE

francesco merloni fotoFABRIANO, 6 luglio 2016 – “La competizione globale ormai si svolge fra Continenti e non più fra Nazioni. Per questo la scelta del Brexit non ha senso. Ma non è detto che possa avere solo aspetti negativi per noi”. A dichiararlo è l’ex ministro Francesco Merloni in occasione della consegna dei diplomi per il master in Temporary manager per l’europrogettazione d’impresa organizzato dalla Fondazione Aristide Merloni e che ha visto la partecipazione di 35 giovani laureati, provenienti da tutta Italia, che sono stati formati per divenire figure professionali di supporto alle imprese nella ricerca di fondi ed opportunità europei per favorire lo sviluppo imprenditoriale regionale. Un master che ha visto la partecipazione unitaria di Confindustria Marche, i sindacati confederali e gli artigiani. “Un nuovo modello di sinergia fra tutti gli attori che operano nelle Marche che deve essere preso da esempio per poter rilanciare la nostra Regione”, il commento degli organizzatori. Ma tornando alla Brexit sono stati forniti numeri interessati sullo scenario. Il Regno unito, infatti, si colloca al quinto posto nella graduatoria dei principali paesi di destinazione delle esportazioni marchigiane con il 5,1% delle vendite all’estero della Regione. Occupa, invece, l’undicesimo posto nella graduatoria dei paesi per ammontare di importazioni con il 2,3% del totale. L’interscambio commerciale tra le Marche ed il Regno Unito, negli ultimi anni, ha mostrato un costante aumento, passando da 531milioni di euro nel 2010 agli 801milioni di euro del 2015. Nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 5,7% degli scambi complessivi, frutto dell’aumento del 46% delle importazioni della Regione e della flessione dell’1,8% delle esportazioni. Nel 2015 oltre un terzo delle importazioni delle Marche dal Regno Unito ha riguardato prodotti petroliferi per il 35%, gomma e materie plastiche per l’11,8%, prodotti delle miniere e della cava l’11%, apparecchi elettrici per il 7,6%, prodotti tessili, abbigliamento e calzature per il 5,6%. Le esportazioni, invece, hanno riguardato per il 22,3% prodotti del sistema della moda, per il 18,9% macchinari ed apparecchi, per il 16% apparecchi elettrici, per il 10,8% articoli farmaceutici, per l’8,9% prodotti in metallo. “Numeri importanti che dovremmo verificare quando la Brexit diventerà effettiva. Mi auguro che la Brexit possa rappresentare la molla per dare nuova spinta all’Unione Europea, per nuova ed effettiva sinergia. La nostra Regione – ha concluso Francesco Merloni – ha bisogno che si ritorni allo spirito del boom economico italiano e l’Europa unita può e deve favorire l’impresa a tutti i livelli”.

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