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Cronaca

FABRIANO Museo della bicicletta: Pellegrini attacca, Santarelli risponde

Nuovo round nello scontro tra Proprietà ed Amministrazione

FABRIANO, 3 marzo 2020 – Non si è fatta attendere la replica di Luciano Pellegrini, proprietario delle due ruote custodite fino a pochi giorni fa all’interno della galleria delle arti di via Gioberti. Una risposta decisa alle accuse mosse dal primo cittadino (leggi l’articolo), difesa appassionata che ribalta la diretta facebook del primo cittadino.

Ricostruisce dalla fine del rapporto più che decennale con la Uisp (precedente gestione del museo) e poi l’ingresso della Nataourlab ed il dialogo con il comune. «La proprietà avrebbe concesso in locazione l’immobile ad un canone agevolato ed io avrei concesso in comodato i 90 esemplari di biciclette in maniera gratuita per 3 anni, prevedendo che solo in ipotesi di raggiungimento di incassi assolutamente elevati e quindi improbabili, avrei avuto, a partire dal secondo anno – spiega – un emolumento di 3 mila euro che avrei reinvestito nel museo».

Luciano Pellegrini

Collaborazione partita il primo novembre dello scorso anno e subito dopo pochi giorni le prime criticità evidenziate secondo Pellegrini. Tanti problemi secondo Pellegrini: un solo addetto, nessuna guida, sito poco funzionale ed aperture a singhiozzo. Ecco che la frattura si apre, fino a spaccarsi. La telefonata dell’avvocato a concludere anticipatamente il contratto e da quella data fino a sabato scorso (un mese e mezzo circa) la “caccia” ad una figura interessata al museo, conseguente luogo. Quindi l’imprenditore Giuliano Trippetta e nuova città: Gubbio, unica soluzione. Unica motivazione i modesti incassi del museo durante la gestione Natourlab. E lì la stilettata «Al nostro caro Sindaco, che si è assurto a paladino difensore della Cooperativa Natourlab, di cui risulterebbe essere socia anche sua moglie – circostanza questa da me appresa solo successivamente alla firma del contratto – preciso e chiarisco che rivendicare il corretto e puntuale adempimento degli impegni assunti in sede contrattuale è semplicemente un diritto e se questo viene esercitato, ciò non può far passare il danneggiato come colui che ha un pessimo carattere o che ha effettuato illegittime ingerenze sulla gestione altrui».

«Sarebbe stato molto più onorevole per la Pubblica amministrazione – conclude Pellegrini – prendere atto di non essere riusciti a rinvenire una soluzione, riconoscendo al tempo stesso quanto fatto da un privato cittadino e ringraziarlo per aver portato qualche turista in più nella sua amata città in tutti questi anni».

Rapidissima la risposta – sempre tramite social – del primo cittadino, e parla di “Maldestra difesa”  e poi riparte all’attacco.

«Dalle sue traspare la sua continua ingerenza, la presenza costante all’interno del museo per contestare le modalità di gestione che di certo non potevano essere rivoluzionate in due mesi come invece lui pretendeva. Non sta a me prendere le difese di nessuno ma non posso tacere sul fatto che il ragazzo che aveva iniziato a riorganizzare il Museo è stato trattato a male parole in più di una occasione. Pellegrini – incalza Santarelli – motiva tutto parlando solo di soldi. Non è così. Era chiaro a tutti che per poter rilanciare il Museo era necessario del tempo. A tutti tranne che a lui. Affermare, come ha fatto, che era necessario, e infatti lo pretendeva, inserire due persone fisse significa essere fuori dalla realtà se si considera che l’incasso annuo si aggira intorno ai 20 mila euro. Pellegrini afferma che l’unica spesa che c’era da sostenere era l’affitto dimenticandosi non a caso del costo del personale. Il problema sta tutto qui: per lui la gestione del Museo deve essere puro volontariato ma questo non è possibile. Gli auguriamo di trovare a Gubbio qualcuno disposto a gestire le sue biciclette in maniera volontaria con aperture quotidiane 365 giorni all’anno».

(redazione)

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