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FABRIANO «No allo stop produzione di banconote», l’appello di Vinicio Arteconi

I timori di Associazione Fabriano Progressista: «Salvaguardare occupazione e storia»

FABRIANO, 15 maggio 2021 – È di questi giorni la notizia che la Bain Capital oggi proprietaria della ex Cartiere Miliani Fabriano ha ceduto o “sta per cedere” il Security business di Bollate all’inglese Portals, il quale avrebbe un’opzione per l ’acquisto di alcuni macchinari riguardanti la carta per banconote e passaporti dalla divisione sicurezza di Fabriano.

Questa notizia era già nell’aria infatti la multinazionale americana, in più occasioni ha dichiarato che la “partita” banconote non era nel proprio “core business”. Si sperava tuttavia, che sulla questione si potesse ragionare considerando la peculiarità della produzione ed il suo indiscutibile valore aggiunto.

Così non è stato e tutto si è consumato in un silenzio irreale. Ricordiamo brevemente i fatti:

2000-2001 inizia la fase di “forzata” privatizzazione con la conseguente uscita dall’Istituto Poligrafico dello Stato, le Miliani erano di fatto la cartiera di stato per la produzione delle banconote. L’occupazione passa dai circa 200 dipendenti alle 640 unità totali di tutti e 4 gli stabilimenti (Fabriano, Rocchetta, Pioraco e Castelraimondo).

2002 arriva il privato Gruppo Fedrigoni che ha sede in Veneto. Il prestigioso Marchio Fabriano passa di mano in completa sordina.

Dal 2002 al 2017 la proprietà Fedrigoni gestisce le storiche cartiere fabrianesi privilegiando comunque la sua terra di origine, infatti ad esempio, mentre Fabriano perde in quegli anni, il corso di specializzazione cartaria presso l’ITIS (unico in tutta Italia) e di li a poco perde anche l’Università  e con essa il corso di laurea di Ingegneria della Produzione Cartaria, in Veneto invece si sponsorizza un corso privato presso l’Istituto San Zeno di Verona che in qualche modo avrebbe dovuto sostituire le peculiarità formative fabrianesi. Non si dimentichi inoltre che anche la proprietà veneta inizialmente dichiarò di non voler investire sul prodotto banconote ma cambiò opinione nel momento in cui si registrarono utili “record” proprio in quel settore.

Nel 2017 tutto il gruppo Fedrigoni è stato ceduto alla multinazionale americana Bain Capital che oggi, ad aprile 2021, decreta la fine della produzione delle banconote e carte di sicurezza dopo 750 anni. Perché Fabriano Security anziché andare in mano straniera concorrente, cioè agli inglesi di Portals che non hanno aderito all’ Euro e sono anche usciti dall’ Unione Europea, non viene trasferita all’ Istituto Poligrafico dello Stato che possiede una cartiera di sua proprietà a Foggia evitando che l’enorme bagaglio di conoscenze venga ceduto? Perché la Banca d’Italia tace e permette che sia trasferito all’ estero un settore strategico legato alla sicurezza come quello della moneta, dei valori bollati e dei passaporti?

Fabriano è in mano alle multinazionali (vedi Whirlpool Elica Faber) tutte che seguono lo stesso copione : prima saccheggiano e poi abbandonano il  territorio.

Chiediamo con forza l’adesione di tutti: Istituzioni forze politiche, sociali, sindacali, associazioni e cittadini, per dire no a questa decisione, per salvaguardare l’occupazione del nostro territorio ma anche per non distruggere la storia  e con essa la dignità della nostra città.

Associazione Fabriano Progressista – Consigliere Vinicio Arteconi

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