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Cronaca

FABRIANO Non c’è lavoro, la crisi occupazionale arriva in Diocesi

Il vescovo Massara incontra i sindacati, dalla vertenza alla ex JP ai giovani che abbandonano l’entroterra fabrianese

 

FABRIANO, 2 settembre 2020 – «Incontro cordiale e costruttivo dove abbiamo illustrato tutte le difficoltà che ha generato la crisi industriale. Abbiamo spiegato al Vescovo la nostra volontà di essere protagonisti di nuove progettualità industriali dove trovino fondati principi di responsabilità sociale e di formazione e riqualificazione dei lavoratori. Tutti gli attori in causa devono avere una responsabilità sociale che sia dia un beneficio a tutta la comunità dell’area montana».

È Andrea Cocco, responsabile Cisl Fabriano, a riassumere l’esito dell’incontro, presso la Curia Vescovile in Piazza Giovanni Paolo II, con l’Arcivescovo di Fabriano e Camerino Mons. Francesco Massara. Cgil Cisl e Uil della zona di Fabriano con le rispettive federazioni dei metalmeccanici, sono stato ricevuti dal presule che “condividendo il nostro pensiero, ci ha dato la sua disponibilità nel contribuire fattivamente al cambiamento economico del territorio.”

«Abbiamo molto apprezzato l’accorato appello di S.E. Mons. Francesco Massara a tutte le istituzioni e a ciascuna responsabilità pubblica e privata affinché si intervenga sulla grave situazione che stanno vivendo i lavoratori della ex JP e sulla crisi occupazionale del fabrianese. Mettere al centro la dignità dei lavoratori ed il contenuto etico dell’occupazione e stimolare una sana politica di investimenti ritengo siano capisaldi di una vera progettualità economica. Al centro i lavoratori ed il lavoro, non come ora dove il costo minore del lavoro la fa da padrona, ma ricercando investimenti e progettualità di valore. Siamo pronti alla sfida della new economy ma alla condizione di accrescere le competenze dei lavoratori (più vera formazione e riqualificazione) riconoscendo il giusto valore economico del lavoro svolto».

Sottolinea il sindacalista: «Il territorio Fabrianese soffre da anni una crisi economica lancinante, i giovani abbandonano l’entroterra, uomini e donne tra i 40 e 50 anni si trovano disoccupati e senza speranze di occupazione. Serve un cambio di marcia, serve una responsabilità sociale, da parte della politica, siamo stanchi del populismo di opportunità elettorali, da parte degli imprenditori, vera progettualità d’impresa dove la crescita economica vada di pari passo con una vera crescita di occupazione professionale e salariale, da parte del mondo finanziario, chi investe nel nostro territorio va sostenuto e accompagnato fino al consolidamento del lavoro, e anche da parte sindacato, non dobbiamo barricarci nei vecchi stereotipi sindacali ed accettare e concordare le vere e serie sfide industriali. È auspicabile altresì che il lavoro non sia assistenza e sussidiarietà, ma sia una vera crescita sociale; le parole dell’arcivescovo Massara riprendono una frase profonda e significativa di don Oreste BensiNon si dia per carità ciò che spetta per giustizia” – conclude Andrea Cocco – Non abbiamo altro tempo per rilanciare la crescita, facciamolo ora con un vero spirito di comunità».

Daniele Gattucci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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