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Cronaca

FABRIANO Paura per un bimbo, trasportato a Jesi per una commozione cerebrale

Convocato un consiglio comunale straordinario sulla sanità montana

L’episodio reso noto dal Comitato cittadino per il punto nascite che ora chiede l’immediata riapertura di Pediatria al “Profili”

FABRIANO, 19 agosto 2020 – L’appello arriva dal Coordinamento Cittadino Punto Nascita-Ospedale Profili che subito evidenzia un’emergenza.  «È di questi giorni la notizia di un bambino arrivato al pronto soccorso del nostro Ospedale Cittadino con una commozione cerebrale che, necessitando di 48 ore di osservazione, è stato trasportato nell’Ospedale “polo di riferimento” di Jesi. Questo ulteriore caso – viene sottolineato – si aggiunge ad altri casi lamentati da alcune mamme costrette a corse frenetiche e pericolose, vista anche la disastrosa viabilità delle nostre strade di collegamento in direzione Jesi».

Bambini con febbre alta, altri con vomito ed episodi gastro intestinali, tutti dirottati al “Carlo Urbani” perché dal 18 marzo 2019 il reparto Pediatria dell’Ospedale fabrianese è ormai chiuso nonostante la presenza sul territorio di ben 7823 bambini.

«Riteniamo che tale miope decisione rappresenti un colpo gravissimo per il nostro territorio che continua ad essere penalizzato e privato di tutele – sottolinea il Comitato -. Riteniamo che il lento e costante depotenziamento del nostro Ospedale rappresenti un vero sopruso subito dal nostro territorio e che questa scelta attuata dalla Regione non penalizzi soltanto i nostri bambini ma anche le stesse famiglie. Riteniamo che questa discriminazione tra territori, dove secondo una scellerata politica regionale c’è chi deve progredire e chi deve chiudere vada respinta con decisione perché la salute, e soprattutto quella dei più piccoli, deve essere garantita a tutti i costi. Ci rivolgiamo quindi alla politica che oggi ci chiede il voto chiedendo loro a gran voce di riaprire il reparto Pediatria prima della data stabilita per il voto, perché i nostri bambini sono uguali a quelli della costa, perché ben 10 mila cittadini hanno sottoscritto una petizione chiedendo la riapertura immotivata del reparto e perché il territorio montano non può continuare a subire passivamente scelte scellerate come questa che lede palesemente il diritto dei bambini malati di essere curati nel proprio territorio».

Daniele Gattucci

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