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Cronaca

FABRIANO PEZZI DI RICAMBIO DANNEGGIATI: TRUFFA DA MILLE EURO

FABRIANO, 12 giugno 2018 – 1.000 euro per un kit per airbag guidatore e passeggero, una centralina ed un cruscotto. Questo il costo ed i “pezzi” della truffa subita da un fabrianese di 60 anni che, dopo aver ordinato il tutto su di un sito specializzato di autoricambi, si è ritrovato ad avere i pezzi seriamente danneggiati.

Dopo aver cercato di trattare il rimborso con il venditore, il fabrianese si è visto proporre solo 200 euro. Cifra insufficiente per il 60enne, ma la risposta del venditore è stata quella di ricorrere ad un legale. Affermazione che ha fatto scattare la chiamata ai poliziotti del Commissariato di Fabriano.

La ricostruzione dei fatti

Dopo aver trattato sul prezzo il 60enne era riuscito a strappare un prezzo per i pezzi necessari di 1.000 euro. Tramite WhatsApp poi la presunta conferma della bontà dei pezzi e la successiva caparra versata dal marchigiano da 500 euro. Ordine effettuato e consegna tramite corriere. L’incaricato della consegna ha però preteso il saldo del pagamento, prima di vedere la merce. Cosa che ha fatto scattare l’indignazione del fabrianese che ha rifiutato il pacco.

Proteste immediate del meccanico fai-da-te, che però veniva rassicurato dal venditore del sistema di pagamento che metteva al riparo il rivenditore da eventuali mancati pagamenti. Questa volta, al nuovo invio, l’uomo decideva di ricevere la merce, che però risultava essere pesantemente danneggiata. Dopo due giorni l’amara sorpresa: il cruscotto era visibilmente tagliato e l’airbag lato passeggero era arrugginito. Nuove proteste, ma nessun risultato.

Le indagini

I poliziotti agli ordini del commissario Capo, Sandro Tommasi, dopo complesse indagini, fatte anche di testimonianze e di riscontri in Piemonte, sono riusciti a risalire al venditore, un torinese di 30 anni. Gli agenti hanno rilevato l’esistenza della truffa. Reato che, il 30enne torinese, stando alla banca dati delle forze dell’ordine, potrebbe aver commesso anche in passato con analoghe modalità, ma non solo, sarebbe anche stato indagato per ricettazione per aver inviato ricambi d’auto risultati poi essere rubati.

Proseguono quindi le indagini per cercare di capire se la truffa subita dal fabrianese sia, o meno, la punta di un iceberg di un fenomeno magari collaudato ed esteso: quello dello smercio di ricambi d’auto rubate.

 

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