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FABRIANO Riparte Face The Work, lavoro ed innovazione per gli Under 35

Fronteggiare il mondo del lavoro che cambia”: al via l’osservatorio della condizione giovanile

 

FABRIANO, 4 novembre 2020 – Si rinnova il progetto “Face The Work”, la “versione” 2.0 del progetto di innovazione sociale rivolto ai giovani 16-35 anni del territorio montano della Provincia di Ancona e per parte della Provincia di Macerata, è stata presentata nella giornata di ieri.

Nato originariamente nato dal bando Anci ReStart, il progetto si ripropone di ripensare e ricostruire un territorio attorno ai giovani per affrontare disoccupazione, spopolamento ed impatti sociali degli eventi sismici del 2016. Cercare quindi un nuovo modello di sviluppo che sia capace di accrescere l’attrattività del territorio e la valorizzazione dei giovani. 

La prima fase è stata pensata con l’obbietivo di mettere in azione 5 linee: corsi di formazione, l’attivazione di tirocini e borse formative, la creazione di un osservatorio della condizione giovanile, la creazione di uno spazio destinato al coworking e l’organizzazione di eventi. Le azioni previste consistono nel consolidamento del lavoro avviato con il primo Face the Work, le cui pratiche e metodologie sono ora oggetto di potenziamento sul territorio e di ‘trasferimento’ ad altro ente locale, il Comune di Valdengo, dalla lunga tradizione manifatturiera e artigianale.

“Fronteggiare il mondo del lavoro che cambia” questo il claim per il rilancio di un progetto posto in essere dal Comune di Fabriano, cofinanziato da Anci a valere sul Fondo Politiche Giovanili, con l’intento di facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro locale e favorire la permanenza sul territorio.

 

Tra le linee d’intervento anche quella “digitale”, espressa attraverso un questionario online (disponibile a questo link) predisposto dall’Università di Urbino “Carlo Bo” e rivolto ai giovani residenti nel comprensorio. Per le scuole secondarie superiori saranno coinvolte le classi quinte e i neodiplomati.

Obbiettivo: promuovere il più possibile la diffusione del questionario al fine di raggiungere un consistente numero di rispondenti. Passaggio necessario per ottenere una solida base conoscitiva da cui muovere azioni per migliorare la condizione e il benessere giovanile nel nostro territorio, oggi rese ancor più urgenti e necessarie a causa dell’emergenza sanitaria tuttora in atto.

«Per compilare il questionario sono sufficienti pochi minuti e le informazioni fornite saranno trattate nel rispetto dell’anonimato» spiegano dall’Università.

L’indagine sociale legata alla prima versione del progetto ha portato a dei risultati che hanno evidenziato la rilevanza del fenomeno del “mismatch”, ovvero del disallineamento tra le competenze possedute dai giovani del comprensorio e quelle richieste nel mercato del lavoro locale.

Questo fenomeno diviene il focus di un’indagine volta ad approfondire le caratteristiche del capitale umano, la soddisfazione dei giovani rispetto ai propri percorsi lavorativi e l’aderenza tra i background formativi e i percorsi professionali.

(s.s.)

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