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FABRIANO Santarelli e le promesse rimaste… tali

Chiara Biondi (Lega): «Niente lavoro, la SS76 una barzelletta e il turismo non decolla perciò non ci resta che il nulla…»

 

Chiara Biondi

FABRIANO, 7 luglio 2020 – «Prima, dopo e nel frattempo…il nulla: niente per il lavoro, disoccupazione cresciuta, calo demografico incessante, SS76 una barzelletta, turismo che non decolla, cultura con cui sono pochi quelli che ci mangiano, regolamento comunale degli Uffici e dei Servizi impugnato dal Tar».

È la portavoce del Coordinamento Lega di Fabriano, Chiara Biondi, che ricorda, nel periodo pieno di lockdown, le proposte e considerazioni fatte per affrontare l’emergenza economica legata al Covid 19 e ora sciorina una analisi della situazione attuale in città. «Il prima – spiega e attacca – è contraddistinto da un attivismo frenetico, segnalazioni continue e opposizione dura e pura, battaglie di principio, promesse e tanta buona volontà. Tutto questo succedeva mentre la città, stanca dei soliti noti che la governavano ininterrottamente da lunghi anni, vedeva crescere la speranza del cambiamento in un gruppo giovane pieno di voglia di fare e con risposte su tutto. Il dopo sono le memorabili giornate a 5 stelle, vissute con entusiasmo e partecipazione dalla città, con la certezza che tutto sarebbe cambiato. Peccato, perché la voglia di fare si è scontrata con la realtà. Le tante promesse e battaglie di principio sono scomparse, la città vive un momento drammatico e chi dovrebbe fare si offende e risponde in maniera puerile alle critiche, alle proposte non risponde per niente e le stesse vengono vissute come fastidio».

Una premessa-preludio quella di Chiara Biondi che, a nome del Coordinamento cittadino, sposta nel merito delle tante questioni amministrative fallite dalla Giunta Santarelli.

«In tanti, negli ultimi tempi, si sono chiesti che fine hanno fatto le tante promesse: il bilancio partecipato, la trasparenza, la consulta sul lavoro e sulla sanità, la manutenzione ordinaria, le frazioni, l’ammodernamento della macchina amministrativa e le pareti di vetro del Comune con il tappeto rosso, il consorzio di bonifica. Ci fermiamo qui, continuare sarebbe troppo facile. Nel frattempo c’è chi si vanta di aver tenuto “3 anni di intense relazioni istituzionali e partecipazione ai tavoli, di rapporti e collaborazioni con Governo e Regione, che ci hanno consentito di conquistare un ruolo e reso riconoscibili. Abbiamo operato un lavoro di ricucitura dei rapporti istituzionali. Tutte queste cose non sono visibili ma vitali. Gli ultimi mesi ci siamo dovuti un po’ fermare per affrontare l’emergenza. Stiamo ripartendo e i prossimi 2 anni realizzeremo tante cose. Siamo impegnati a programmare il futuro, al servizio della comunità.”

«Tutte queste relazioni – sottolinea – hanno portato allo smantellamento dell’Ospedale, non hanno prodotto niente per il lavoro. La disoccupazione è cresciuta, il calo demografico è incessante, la SS76 è una barzelletta, il turismo non decolla: nemmeno i bagni pubblici avete riaperto, e con la cultura sono pochi quelli che ci mangiano. Abbiamo operato un lavoro di ricucitura dei rapporti istituzionali. Tutte queste cose non sono visibili ma vitali. Con la Regione è stata una lite continua e il Governo si è fatto vedere per la passerella farlocca sulla SS76. Per il resto lo abbiamo visto che vi siete fermati, non siete mai partiti e il fatto che state programmando, visto quanto fatto fino ad ora ci preoccupa. Mentre in molti comuni – rileva ancora la Biondi – si è cercato di far fronte alla crisi post-covid con i mezzi a disposizione, voi avete chiuso gli uffici per tre mesi e avete aspettato tre mesi per fare la prima iniziativa sul fronte economico. Era il 20 aprile quando tramite Pec, avanzavamo delle proposte e ci rendevamo disponibili ad aiutare. Noi chiedevamo la sospensione e il differimento di Imu e Tari per tutto il 2020, voi fate lo sconto. Chi è stato chiuso probabilmente avrà difficoltà ma lo sconto, pur insufficiente è un primo passo. Sulle altre proposte fatte, ed altre che abbiamo da proporre aspettiamo un cenno da parte vostra».

Sottolinea Chiara Biondi: «Tutto tace, mentre Umbertide stanzia 300mila euro e Ascoli 1milione di euro per gli aiuti, noi facciamo polemiche sulla chiusura dei giardini e le aree giochi. L’ex assessore ha parlato di 3.700.000 euro pronti da spendere, avete approvato un bilancio che non risponde al periodo attuale promettendo variazioni. Non c’è più tempo di aspettare».

Il discorso viene infine spostato «sull’Immobilismo della Giunta pentastellata che ha trovato però il tempo per confezionare ad arte delle modifiche al Regolamento comunale degli Uffici e dei Servizi avocando a sé i poteri che per legge sono propri dei Dirigenti, e quando noi per primi abbiamo sollevato delle giustificate perplessità sulla legittimità di tali interventi normativi, ci è stato risposto che “dovevamo studiare”. Oggi però, guarda caso, quel Regolamento è stato impugnato avanti al Tar. Ciò ci fa pensare che forse le nostre osservazioni non erano poi così infondate anche perché non siamo soliti, perlomeno a livello locale, esporci con delle argomentazioni che non trovano nessun fondamento giuridico, perderemmo credibilità, e questo non ci fa piacere. Sappiamo tutti – conclude – che prossimamente farete un mare di lavori, le elezioni si avvicinano e i consensi vanno riconquistati, quindi vedremo comportamenti da vecchia politica, quella che voi volevate cancellare. Fate attenzione perché la gente ha memoria e difficilmente dimenticherà le promesse ricevute e non mantenute, soprattutto da chi diceva di essere diverso e nei fatti e comportamenti si è dimostrato inadeguato ad amministrare una città in crisi. Solo per ricordarvelo, lo stemma della città rappresenta un fabbro, Fabriano è sempre stata una città manifatturiera, non scordatelo e agite di conseguenza. Se siete in difficoltà perché non avete dimestichezza con il lavoro, chiedete aiuto e ascoltate le proposte che vi arrivano. Mettete da parte la supponenza e smettetela di dare la colpa a chi c’era prima. Sono passati tre anni, la gente aspetta fatti».

(d. g.)

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