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Cronaca

FABRIANO Scuola Marco Polo «Valutare soluzioni con la Provincia, no ai moduli abitativi»

«Il Sindaco chiami la provincia di Ancona», l’invito de La Scuola Siamo Noi

FABRIANO, 17 giugno 2021 – «La nostra associazione sollecita il Sindaco ad adempiere a quanto stabilito dal Consiglio Comunale del 7 giugno scorso. Con la mozione approvata in quella seduta, il Consiglio Comunale impegnava la Giunta comunale a esplorare ogni disponibilità di immobili da parte degli enti pubblici e a tenere aggiornato il Consiglio Comunale e la cittadinanza sulle iniziative intraprese e i relativi esiti.

Scrive così La Scuola Siamo Noi, l’organizzazione di volontariato che chiede ancora una volta risposte in merito alla vicenda della scuola “Marco Polo”. Nei giorni scorsi infatti il consiglio comunale, con una mozione presentata da due consigliere comunali di maggioranza per chiedere azioni e soluzioni (immobili pubblici o privati rispondenti ai criteri di legge) per chiedere soluzioni idonee tutti gli studenti della scuola media fabrianese.

«L’associazione – spiegano –  ha preso contatti informali con soggetti interessati, ottenendo una interessante disponibilità che merita di essere valutata per una possibile soluzione presso le scuole della Città degli Studi, immobili di proprietà della Provincia di Ancona».

Ribadiscono la contrarietà ai moduli abitativi mobili come soluzione alla situazione della Marco Polo e la necessità di una didattica in presenza. “Il solo pensare a questa ipotesi è un insulto ai nostri ragazzi e una mortificazione della nostra Carta Costituzionale”, affermano con forza.

«Oggi – ancora la Scuola Siamo Noi – considerati i tempi amministrativi per l’approvazione del bilancio, nuovamente bocciato dai revisori dei conti e l’espletamento delle necessarie procedure a evidenza pubblica, nessuno può garantire con assoluta certezza il diritto degli studenti a iniziare la scuola a settembre in presenza: per questo chiediamo e sollecitiamo a continuare a esplorare soluzioni alternative e a darne conto alla cittadinanza, come deliberato dal Consiglio Comunale».

«D’altro canto – proseguono, considerando anche il “nodo” dei costi da sostenere – la soluzione in altri stabili ha i suoi costi: sappiamo che non c’è una soluzione che accolga l’intero istituto e dovranno essere organizzate soluzioni in più edifici. Non è un dramma: in passato già altre scuole sono state divise in più strutture per molti anni prima di trovare una soluzione definitiva in un unico edificio. Si può fare anche se sappiamo che non è indolore».

«Infine, la soluzione di allestire un capannone industriale prospetta in Consiglio Comunale: quanto costa e in quanto tempo sarebbe pronta? Tenendo fermo l’obiettivo che a settembre i nostri ragazzi devono essere a scuola, quale soluzione è la più rapida e più economica? Insistiamo pertanto che il Sindaco, in piena aderenza con le indicazioni contenute nella mozione del 7 giugno, percorra ogni strada e che non escluda alcuna opportunità, dando piena e completa informazione alla cittadinanza di ogni attività intrapresa e dei relativi esiti».

(Redazione)

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