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FABRIANO SOSTEGNO AL TERRITORIO: DAL 2020 LA FONDAZIONE CARIFAC RIPRENDERÀ LE EROGAZIONI

Il Presidente Ottaviani: “Nel 2020 abbiamo la certezza di poter riprendere la nostra attività di sostegno del territorio”

 

A destra, nella foto, il Presidente della Fondazione Carifac Marco Ottaviani

FABRIANO, 29 agosto 2019 – Dopo lo stop alle erogazioni liberali annunciato il 31 luglio 2017 (leggi l’articolo) fino a fine 2018, e poi prolungato fino a fine 2019, il Presidente della Fondazione Carifac Marco Ottaviani parla di futuro e annuncia che dal 2020 riprenderà il sostegno della fondazione bancaria al territorio.

“Nonostante una ulteriore contrazione dei costi di gestione, il bilancio chiude in leggero disavanzo, e, da qui, la decisione d’interruzione delle erogazioni per il 2019, già maturata. Una fondazione – prosegue Ottaviani – vive in ragione della redditività del suo patrimonio derivata principalmente dagli investimenti finanziari. Investimenti che, per ragioni civilistiche, debbono essere operati in maniera prudenziale garantendo la salvaguardia del patrimonio stesso”.

“L’estrema volatilità che ha caratterizzato i mercati finanziari anche nel 2018 ha fatto sì che il valore degli investimenti abbia registrato un significativo decremento puntuale calmierato fortunatamente dalla deroga del Ministero di escludere dal calcolo il deprezzamento di quei titoli che nel corso del 2018 non erano stati mobilizzati. Inoltre, il precedente governo ha sensibilmente aumentato la tassazione – punge Ottaviani – e nonostante il credito d’imposta, registriamo un aumento su base annuale di circa 30 punti percentuali. Il crack di VenetoBanca ha dimezzato il patrimonio disponibile e, con la perdita dell’obbligazione subordinata di 15 Mln di euro, si è persa un’entrata netta di oltre 1 milione di euro l’anno.

Prospettiva future partendo dall’insediamento della nuova governance, con Ottaviani che analizza l’azione della Fondazione dal suo insediamento nel 2013. “Si è declinato il passaggio dal ruolo di mero erogatore ad un ruolo proattivo, accelerato appunto dalle ben note vicende che hanno coinvolto la nostra Banca Conferitaria. Economia della gestione e prioritarizzazione della politica degli interventi sono stati il nuovo filo conduttore della nostra azione, con una particolare attenzione all’accountability, alla necessità cioè di rendere conto delle nostre scelte.Temevamo – continua il Presidente – che la contrazione delle nostre disponibilità potesse far saltare reti di protezione in termini anche di coesione sociale ma in realtà nulla è cambiato, quasi a testimoniare che i nostri interventi fossero eccedenti le vere necessità. Probabilmente, è anche venuta crescendo una rete di solidarietà di altri attori del territorio insieme ad un’ottimizzazione delle risorse da parte degli Enti pubblici. Fino a due anni fa questa Fondazione destinava risorse in ragione del 40% circa sull’erogato totale per il sostegno al settore volontariato, filantropia, beneficienza ed anziani. Nel 2017 e 2018 siamo scesi a poco più del 10% e considerando anche la marcata riduzione del budget totale, capite come il nostro intervento possa essere stato residuale”.

Il futuro

C’è però una visione positiva, con l’orizzonte al 2020 di una nuova stagione di sostegno al territorio mantenendo però la barra dritta: “La buona notizia è che invece siamo riusciti a ricostituire il fondo di stabilizzazione delle erogazioni e, con parere positivo del Ministero dell’Economia e Finanze, abbiamo la certezza di poter riprendere la nostra attività di sostegno del territorio a partire dal 2020”.

(redazione)

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