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Cronaca

FABRIANO SS76 E VECCHI PROBLEMI, QUANDO “IL FUTURO”?

Sicurezza e futuro: le prospettive necessarie per il comitato Indecente 76

 

FABRIANO, 30 novembre 2019 – Rabbia e preoccupazione, questi i sentimenti del comitato Indecente 76 che emergono dalle parole del presidente Paolo Paladini. Ancora vivi nella mente di chi solo ieri ha nuovamente criticato lo stato dell’asse viario che dovrebbe unire Ancona a Perugia.

Nella giornata di ieri infatti un incidente potenzialmente pericolosissimo (leggi l’articolo), con un mezzo pesante intraversato e che solo per puro caso non ha coinvolto altri automobilisti.

Erano dal poco passate le 16 di ieri, ed è stato probabilmente l’asfalto viscido a tradire il camionista che ha perso il controllo del proprio mezzo intraversandosi lungo la SS76, a poca distanza dall’uscita per Cerreto d’Esi (direzione Ancona). Nessun’altro mezzo coinvolto, ma nella dinamica dell’incidente il rimorchio (vuoto) del mezzo pesante si è chiuso su sé stesso ed ha occupato anche la direzione di marcia verso la città della carta. Nel movimento privo di controllo del rimorchio, anche un pesante danno al serbatoio del camion. Circa 200 i litri di gasolio riversati sull’asfalto e traffico paralizzato.

Come detto fortunatamente nessuna conseguenza (né per il camionista, né per altri automobilisti), con il “solo” rallentamento dovuto al ripristino delle condizioni di sicurezza necessarie. Ed è stato proprio questo scampato pericolo che ha fatto scattare la reazione del Comitato Indecente 76, che attraverso le parole del suo presidente Paolo Paladini ha voluto ricordare criticità ed urgenze per il territorio.

Il J’accuse del comitato

Sicurezza e futuro: queste le pietre d’angolo legate al raddoppio della 76 per il presidente del coimtato Paolo Paladini. Sicurezza perché prendendo ad esempio l’incidente di ieri sgrana un dato fondamentale: «Solo negli ultimi danni, da quando sono state completate la nuove gallerie, ci sono state circa 20 blocchi stradali di questo tipo. In soli 5 anni circa».

Ricorda l’esposto presentato 10 mesi fa circa Paladini (leggi l’articolo), e torna alla carica sottolineando la necessità di sicurezza. Nel testo presentato venivano evidenziati “Gravi pericoli, derivanti dal potenziale rischio di collisione dei veicoli in senso inverso tra loro, senza dimenticare che le uscite di sicurezza dei tunnel sono presenti su un solo lato; inoltre, in caso di blocco della circolazione su una carreggiata, sarebbe impossibile deviare il traffico e ripristinare la viabilità senza gravi disagi”.

E poi l’ipotesi di un caso come quello avvenuto nella giornata di ieri, ma senza feriti. “Senza dimenticare che in caso di blocco stradale causato da incidente non ci sarebbe modo ad oggi di far arrivare con celerità i soccorsi”.

«La sicurezza è fondamentale – ha sottolineato Paladini – pensate ad un incidente come quello di ieri all’interno di una galleria: il pericolo sarebbe enorme, sopratutto a metà della galleri ‘Sassi Rossi’, la più lunga del tracciato. Senza dimenticare i limiti di sicurezza di gallerie di questo tipo, perché pensate il senso unico ed usate da almeno cinque anni per il doppio senso di marcia».

E poi l’annoso problema dell’isolamento del territorio, da sempre ricordato dal Comitato Indecente 76. «La crisi morde da 10 anni, siamo isolati e stiamo perdendo servizi come nel caso dell’ospedale. La strada deve essere finiti in tempi brevissimi, perché noi rischiamo di morire a livello economico e civile. Mobilitiamoci, anche con azioni eclatanti, ma mobilitiamoci tutti. Non possiamo più andare avanti così».

Termine per il raddoppio della SS76 entro la prima metà del 2020.

(s.s.)

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