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FABRIANO Tariffe sportive, più docce aperte e più si paga

Ma Santarelli si toglie qualche sassolino: «Singolare che la gestione precedente richiedesse il pagamento di 6 ore di allenamento a fronte di sole 3 ore effettive»

FABRIANO, 15 luglio 2020 – Una polemica venuta fuori quasi di soppiatto, buttata là dai democrat. Un cavallo di battaglia dei giovani democratici, il cui portavoce Sandro Galli aveva sottolineato come per i piccoli gruppi amatoriali la spesa delle tariffe sportive diminuisce mentre per le società con più di 40 bambini i costi lievitano.

Dato che è stato chiamato in causa, il primo cittadino dice la sua sull’argomento: «Nel 2017 abbiamo diminuito il costo delle strutture sportive per gli under 18 per agevolare le società che hanno i settori giovanili».

Poi entra nel merito del discorso: «Quest’anno abbiamo dato la possibilità a chi gestisce gli impianti sportivi del Comune di accordarsi con le società sportive per rimodulare le tariffe nel caso in cui gli allenamenti prevedano la presenza di più di 40 persone contemporaneamente. Questo perché i costi di gestione dipendono dal numero di persone presenti che poi utilizzano le docce e occupano un numero maggiore di spogliatoi. È chiaro che il costo per chi gestisce l’impianto è maggiore nel caso in cui in un’ora siano presenti 50-60 persone anziché 15 o 20».

E Gabriele Santarelli conclude la polemica con una stoccata: «È singolare che invece la gestione precedente a questa richiedesse il pagamento di 6 ore di allenamento a fronte di sole 3 ore effettive, in assenza di indicazioni di questo tipo sul regolamento del Comune che deve essere rispettato da chi ha in carico gli impianti. La giustificazione era proprio che i costi di gestione non potevano essere coperti dalle tariffe stabilite dal Comune e ritenute troppo basse. Ancora più singolare è che l’Assessore allo Sport dell’epoca fosse pienamente consapevole e informato di questa modalità di gestione e la ritenesse del tutto normale. Oggi lo stesso ex Assessore sta conducendo una battaglia personale (?!) contro la previsione della possibilità di accordo tra le parti. Singolare appunto. Oltretutto la vecchia gestione, a differenza di chi gestisce oggi, poteva godere di solidi contributi da parte del Comune che sosteneva il 50% del costo delle utenze e aveva la possibilità di versare fino a ulteriori 64 mila euro all’anno».

(red.)

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