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Cronaca

FABRIANO UN TERRITORIO IN MARCIA PER DIFENDERE IL PUNTO NASCITA (FOTO)

La marcia dei palloncini per le strade della città

 

FABRIANO, 9 febbraio 2019 – In più di 700 hanno sfilato partendo dall’ospedale Profili per chiedere “Salute, diritti e dignità”. Una marcia con le carrozine in testa al corteo per difendere il punto nascita dell’ospedale Profili e per chiedere garanzie e tutele per il nosocomio tutto.

Una marcia pacifica, partita intorno alle 10 e che ha attraverso le prima viale Stelluti Scala, via Cavour, via Miliani fino ad arrivare in piazza del comune scendendo dal Corso della Repubblica. Mamme in testa, con il Comitato cittadino (prima nato “solo” a tutela del punto nascita e poi esteso all’ospedale tutto) a dettare i tempi di una marcia che ha urlato la propria determinazione. “Salute, diritti, dignità” ripetuto a pieni polmoni, parole scandite con la forza di chi vuole vedere ancora fiocchi rosa ed azzurri appessi al’interno del reparto fabrianese.

Famiglie, madri e padri con figli a sfilare per il diritto di nascere a Fabriano.

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“Fatti concreti per il territorio e per il nostro ospedale”. Questa la richiesta dei manifestanti, questa la determinazione nel voler salvare un punto nascita che sembra avere una “data di scadenza”.

“Date di scadenza” stabilite in una nota che stabilisce che entro e non oltre il 15 febbraio 2019 dovrà cessare l’attività di accettazione e di ricovero per pazienti in gravidanza, ed entro e non oltre il 20 febbraio 2019 dimissione delle pazienti ricoverate per patologia ostetrica e cessazione dell’attività del Punto Nascita.

La responsabile del reparto Marta Mazzarini ha osservato che queste date porteranno alla chiusura di una struttura virutuosa, sempre attenta a standard di sicurezza e cura dei pazienti. 

 

“Noi vogliamo dignità per il territorio montano e siamo fortemente convinti che la politica abbia favorito la costa a danno della sanità dell’entroterra – hanno tuonato dal Comitato – e la manifestazione di oggi rappresenta un moto di orgoglio, la marcia di un territorio che vuole dire basta al lento e continuo depotenziamento dell’Ospedale. Siamo sconcertati come cittadini, perché viviamo in territorio vasto ed articolato: noi continueremo a chiedere che il Profili diventi il punto di riferimento di quella che noi immaginiamo essere un’area montana”.

Le testimonianze

Elio Palego, ex primario del pronto soccorso ora a riposo, ha osservato la necessità di un ospedale “attrattivo” e non sempre al centro di voci per essere capace di accogliere nuovi professionisti. “Chiaro che si debbano creare le condizioni per rendere soddisfacente la presenza professionale. Ho lavorato 41 anni in ospedale ed in tutto questo tempo le equipe ostetrico-ginecologiche che si sono avvicendate hanno sempre lavorato bene. Non capisco perché si debba pensare a criticità in ospedale con numero di parti inferiori a quanto stabilito. Per chi ha raziocinio ed onestà intellettuale è assurdo sostenere che le nostre partorienti partorirebbero con più sicurezza a Jesi e non in loco. Ma io mi domando e se dovessero sopraggiungere complicanze durante il trasporto verso l’ospedale? Chi le soccorrerebbe? Ecco perché in altre realtà è stata concessa deroga per la viabilità difficoltosa, deroghe legate anche alle condizioni climatiche. Ricordiamoci inoltre che per il nostro territorio il terremoto ha inciso e sta incidente. La deroga ce la meritiamo. Se dovesse chiudere il punto nascita anche le funzioni di assistenza alla gravidanza pre parto e post partum in breve sarebbero cancellate. Partorire in una dimensione come quella del fabrianese permette di far nascere i bambini in un clima più umano, familiare, cosa che si perderebbe in ambienti con numeri maggiori”.

“Smantellare quello che funziona – ha concluso Palego – è una scelta dissennata.

C’è poi Beatrice Berluti, uno dei medici del reparto, che ha sottolineato che nonostante tutto hanno continuato a lavorare con determinazione, ed ha chiesto anche un applauso per tutti i presenti e non per la politica e per l’azienda. “Un applauso per tutti voi, che ci avete sostenuto sempre. Nonostante tutto”.

Anche una nota di Cgil, Cisl e Uil,  che ha sottolineato la necessità di una presa di posizione del ministero della salute, con l’auspicio che tutti possano mettersi in moto per trovare una soluzione. Presenti anche i commercianti del centro storico, rappresentati da Annamaria Bartolini, che hanno sostenuto i manifestanti anche con i manifesti con i fiocchi rosa ed azzurri affisse alle vetrine degli esercizi commerciali.

“Palatevi al più presto”

E poi le parole finali del comitato, rivolte alla politica (presente, anche con i Sindaci del territorio con la fascia tricolore, ma in disparte per mantenere la manifestazione totalmente apartitica): “Sindaci dell’entroterra, Presidente della Regione, Ministro: risolvete questa situazione. Noi abbiamo bisogno di dignità per i cittadini del territorio, abbiamo bisogno che a Fabriano si continui a nascere. Parlatevi al più presto”.

(Saverio Spadavecchia)

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