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FABRIANO Una chiesa e i suoi tesori, c’è “Il Luogo del Cuore” da salvare

L’appello arriva dal Fai fabrianese e riguarda gli affreschi di De Magistris e il coro ligneo del monastero della congregazione Silvestrina

 

FABRIANO, 31 agosto 2020 – La decima edizione de “I Luoghi del Cuore”, campagna nazionale promossa dal Fai in collaborazione con Intesa San Paolo, quest’anno il censimento avrà un significato particolare perché unirà ancor di più l’arte e la bellezza della nostra Italia e anche per questo è estremamente partecipare e tutti possono votare (da maggio al 15 dicembre 2020) online “Il Luogo del Cuore” al seguente link per la chiesa di proprietà della congregazione Silvestrina, già Ordine di San Benedetto di Montefano, in prossimità di Fabriano.

«Confidando nella vostra alta sensibilità e all’amore e per il senso sociale e civile sempre dimostrati – ci ha detto la capogruppo Fai Fabriano, Rosella Quagliarini – vi invitiamo a votare Il Luogo del Cuore segnalato dal Fai-Gruppo Fabriano, con un semplice click. Questo luogo di straordinaria bellezza, è stato fondato nel secolo XIII (1244) dall’abate San Silvestro Guzzolini da Osimo, il quale creò qui una comunità per i suoi monaci. Chiesa e Monastero a questo annesso acquisirono negli anni sempre più prestigio, furono più volte ampliati e riedificati. L’edificio ecclesiastico che vediamo oggi risale all’ultimo rifacimento di fine 1500 e presenta solo poche tracce dell’originario duecentesco. Molto presenti e caratterizzanti all’interno del luogo di culto sono gli stucchi, gli ori e i dipinti in maggioranza eseguiti in stile barocco fra il 1500 e 1600. Pregevoli sono i nove affreschi del Coro attribuiti a Simone De Magistris con i fatti della “Vita di San Silvestro” legati alla conversione e alla scelta eremitica. È al Cardinale Gallo, Vescovo di Osimo (1591-1620), che si deve la commissione degli affreschi, eseguiti in occasione dell’Anno Santo del 1600. Le dieci cappelle votive laterali dimostrano la devozione della popolazione e delle corporazioni fabrianesi: tre di patronato di famiglie nobili (Alberti-Marcellini, Ambrosi-Stelluti, Scala-Fabri, Ferretti-Corradini), tre di Corporazioni delle Arti (lana, sarti, falegnami, muratori), quattro di Confraternite (di San Carlo Borromeo, del Gonfalone, di S. Maria del Mercato, dei Trinitari) sono decorate da tele di artisti tra i quali il Gentileschi, il Rossi, il Vanni e il concittadino Domiziani»

Quindi il messaggio e l’invito aperto non soltanto ai fabrianesi ma anche anche a tutti gli altri cittadini del nostro territorio è quello di partecipare alla votazione per salvare gli affreschi di De Magistris e il coro ligneo.

Daniele Gattucci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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