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FABRIANO Václav Havel, dal passato un contemporaneo

Oggi il convegno con Enrico Letta, Francesco Merloni e Maurizio Lupi

 

FABRIANO 8 febbraio 2020 – Un convegno per (ri)scoprire la figura di Vaclav Havel, scrittore, fondatore di Charta 77, leader del dissenso cecoslovacco e poi eletto presidente della Repubblica il 29 dicembre 1989.

Oggi, (ore 10.30, palazzo del podestà) un grande evento che diventa parte integrante della mostra (sempre all’interno del centralissimo palazzo del podestà) ispirata al libro “Il potere dei senza potere”, a 40 anni dalla prima pubblicazione italiana.

Il convegno, così come la mostra, è stato organizzato per cercare di comprendere appieno l’immagine di un europeo che immaginava l’Unione Europea come destino comune, come tensione da seguire per il bene superiore di tutte le popolazioni del vecchio continente.

Il direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi intervisterà Andrea Simoncini (direttore del dipartimento di giurisprudenza di Firenze), l’Ingegner Francesco Merloni (presidente della Fondazione Aristide Merloni) , Giuseppe De Rita (presidente del Censis), Maurizio Lupi (presidente della fondazione Costruiamo il Futuro) ed Enrico Letta, direttore dell’Istituto Studi Politici di Parigi. Un viaggio per Havel che parte dalla Praga del 1968,  e che racconta della sua vita, dei numerosi arresti e dei lunghi anni in carcere, e dei moltissimi interrogatori subiti.

Con il suo senso dell’humor alla fine chiamava “interrogatori a distanza” anche le interviste, “a distanza” perché si faceva mandare le domande e rispondeva per iscritto.  La mostra per celebrare il commediografo e politico ceco è articolata attraverso 32 pannelli, che raccontano un percorso di libertà che inizia raccontando aneddoti, piccoli momenti della vita del commediografo e politico e tanti video per raccontare la primavera di Praga soffocata nel sangue dai carri armati dell’armata rossa.

Nel cuore di questa esposizione, uno dei cardini del libro “Il Potere Dei Senza Potere”: il negozio dell’ortolano. Il simbolo del libro, la vita nella verità, che un giorno come piccolo sasso prima di una frana più grande, decise di non esporre l’obbligatorio cartello “Proletari di tutto il mondo unitevi” in mezzo alla propria mercanzia. Un gesto di libertà e rivoluzione.  

La mostra (accessibile fino al prossimo 21 febbraio) si sviluppa come una lunga intervista ad Havel stesso: le domande sono formulate oggi, le risposte tratte liberamente dai suoi libri, per scoprire, attraverso la sua vita, le parole, il pensiero e le inquietudini che cosa può segnare davvero la vita di un popolo.

La mostra è promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro in collaborazione con la Václav Havel Library di Praga e la Fondazione Merloni.

Saverio Spadavecchia

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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