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Cronaca

FABRIANO Vertenza, Elica sospende il piano industriale

Notizie positive dalla videoconferenza organizzata dal Mise, i sindacati: «Ora bisogna non procedere ai licenziamenti», l’azienda: «Soddisfazione per l’esito dell’incontro»

FABRIANO, 30 giugno 2021 – Va rasserenandosi la complicatissima situazione creatasi a seguito della vertenza Elica scaturita dalla presentazione da parte dell’azienda, il 31 marzo scorso, del Piano strategico 2021 – 2023 con i suoi 409 esuberi (su 560 dipendenti) la chiusura dello stabilimento di Cerreto d’Esi, la delocalizzazione del 70 per cento delle produzioni di Fabriano, Cerreto d’Esi e Mergo.

La nota congunta dei sindacati Fim, Fiom, Uilm, infatti, al termine dell’incontro tenutosi oggi in videoconferenza, organizzato dal Mise – Ministero dello sviluppo economico – con la presenza dell’azienda, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e gli enti locali, sottolinea come «la dirigenza aziendale ha comunicato che da pochi giorni la Elica ha acquisito la società Dmc diventando così leader del settore dei motori per la cottura e si è dichiarata disponibile a sospendere il piano industriale precedentemente presentato, secondo cui si avrebbero oltre 400 esuberi».

La nota dei sindacati Fim, Fiom, Uilm

«Ci sarebbe quindi una disponibilità – spiega ancora la nota – a iniziare un confronto con le organizzazioni sindacali sulle produzioni che sarebbe possibile trattenere o portare in Italia.
Riteniamo positivo l’atteggiamento dell’azienda, ma ribadiamo che insieme alla disponibilità al ritiro del precedente piano industriale è necessario che l’azienda confermi l’impegno, come ha dichiarato all’incontro su nostra esplicita richiesta, di non procedere ai licenziamenti, rinunciando a qualsiasi azione unilaterale che metta in discussione posti di lavoro».


«È questo un primo risultato importante conquistato con le dure lotte dei lavoratori, benché rappresenti solo un punto di partenza per un negoziato. L’obiettivo sindacale sarà scongiurare i 400 licenziamenti e rilanciare le produzioni italiane; per questo motivo chiediamo di discutere di un nuovo piano industriale prima di qualsiasi discussione su eventuali strumenti di gestione delle eccedenze. Per farlo chiediamo anche il piano sostegno delle Istituzioni, non solo in termini di copertura di ammortizzatori sociali ma anche di politiche industriali di settore».


«In ogni caso Fim, Fiom e Uilm si sono dette disponibili a una discussione di merito ma restano pronte a riprendere immediatamente le azioni di lotta qualora Direzione di Elica dovesse riprendere la esecuzione di un piano industriale che giudichiamo inaccettabile sia per i lavoratori e sia per il territorio».

La nota di Elica Spa

Contemporaneamente anche l’azienda – presieduta da Francesco Casoli e guidata da Giulio Cocci con una piattaforma produttiva articolata in sette siti tra Italia, Polonia, Messico, India e Cina, con oltre 3.900 dipendenti – ha emesso un comunicato nel quale «Elica S.p.A. esprime soddisfazione per l’esito dell’incontro di oggi, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, con le organizzazioni sindacali e gli enti locali. L’azienda ha dichiarato la propria disponibilità a dialogare con le parti sociali e le Istituzioni per rivedere il piano industriale presentato, affrontando la tematica su come mantenere le produzioni in Italia e riportarne altre dalla Polonia. In virtù di questo si è resa disponibile alla sospensione dell’esecuzione del piano stesso al fine di agevolare il confronto tra le parti».

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