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Cronaca

FABRIANO IL NUOVO VESCOVO FA IL SUO INGRESSO IN CITTÀ: “PRENDO A CUORE LE SORTI DI QUESTO BEL TERRITORIO”

nuovo vescovo foto4nuovo vescovo foto9nuovo vescovo foto3nuovo vescovo foto5nuovo vescovo foto1FABRIANO, 19 giugno 2016 – Grande festa, seppur in tono minore per via della scomparsa di Vittorio Merloni, per l’ingresso, ieri pomeriggio (18 giugno) in diocesi del nuovo vescovo, mons. Stefano Russo. Tanti i momenti significativi del nuovo Pastore della diocesi Fabriano-Matelica, sempre accompagnato da molte persone. Il presule, dopo essersi fermato all’Abazia di San Vittore di Genga, in un momento di preghiera, ha voluto che il suo primo atto da vescovo avvenisse all’ospedale Engles Profili. Salutato dalle autorità sanitarie, dai medici ed infermieri, il neo vescovo ha aperto la porta santa della misericordia della cappella del presidio ospedaliero. Quindi, si è recato – scortato dai carabinieri in alta uniforme – in piazza del Comune. Sul palco allestito di fianco alla Fontana Sturinalto, ha ricevuto le chiavi della città da parte del sindaco, Giancarlo Sagramola, “un segno di accoglienza a nome di tutta la città”. Emozionato mons. Russo si è rivolto per la prima volta alla città. “Da oggi sono anche io cittadino fabrianese e con tutti voi, voglio condividere l’impegno per la edificazione di questo nostro territorio. Sappiamo che i tempi che attraversiamo non sono facili, ma voglio guardare al futuro con ottimismo. Prendo a cuore le sorti di questo bel territorio, ricco di storia, di cultura, di tradizioni ma soprattutto di persone che con generosità si spendono ogni giorno per renderlo vivo. Con queste chiavi entro nella nostra città di Fabriano, con la volontà di contribuire a far si che possiamo sempre più essere una comunità in uscita, resa tale dalla capacità dei propri membri di guardarsi e riconoscersi prima di tutto me fratelli, nell’impegno comune verso gli ultimi. Uno degli auguri più simpatici che ho ricevuto in questi giorni, va proprio in questa direzione. Una capo scout mi augurava di riuscire ad essere sempre come il buon fabbro della leggenda fabrianese, capace cioè, nel segno della fratellanza, di pacificare gli animi e di valorizzare quanto di buono ognuno di noi porta con se. È quello che siamo chiamati a fare insieme, portando, ciascuno per la propria parte, il suo contributo. È questo anche l’augurio che faccio all’amministrazione fabrianese e alle amministrazioni comunali degli altri comuni facenti parte del territorio  della Diocesi di Fabriano-Matelica”. Toccanti le parole dell’uscente vescovo, mons. Giancarlo Vecerrica. “La tua venuta è per me e per questa amata Diocesi un grande dono, perché ogni novità è uno stimolo a ricominciare il cammino verso il bene essenziale della vita: Gesù Cristo e la sua Chiesa. Ci donerai, ne siamo certi, il tuo servizio con grande umiltà, generosità, e competenza come hai già dimostrato riservando la tua prima visita al nostro ospedale. Amici carissimi di questa nostra Diocesi, che ho tanto amato e cercato di servire con tutto me stesso, vi chiedo di amare il vescovo Stefano come avete amato me, e, se potete, ancora di più. Io collaborerò, secondo le mie possibilità e con umile obbedienza”. Dopo questo saluto, l’ingresso del neo vescovo in Cattedrale a San Venanzio per l’inizio della Messa, alla presenza del cardinale di Ancona Edoardo Menichelli, dei vescovi di Ascoli, Urbino, Senigallia e San Benedetto. “Sogno una Chiesa che sia capace di testimoniare con i fatti, prima ancora che con le parole, la realtà di Dio. Sogno una Chiesa in ascolto, capace di cogliere il disegno di Dio dentro nuovo vescovo foto6la nostra storia. Non chiusa e autoreferenziale, ma attenta a farsi prossima ad ogni uomo, con la consapevolezza che nessuno  può pretendere di essere possessore esclusivo della fede ma che i talenti che abbiamo ricevuto da Dio vanno trafficati. Sogno una Chiesa maestra di relazioni e trasparente. Potrei continuare ancora con la presentazione di sogni, ugualmente importanti, ma mi sembra che sia bene, per adesso, fermarsi qui. Avremo modo, mi auguro, di scoprirli insieme, ma soprattutto di tradurli sempre più in esperienza, secondo i piani di Dio. È mio desiderio dare il più possibile continuità a quanto in questi anni è stato fatto, in corrispondenza alla chiamata del Signore, attraverso la infaticabile guida di mons. Giancarlo Vecerrica, che ringrazio nuovamente per la fraternità manifestatami fin dal momento della mia nomina. Saluto le autorità civili e militari, impegnate a custodire e promuovere il bene comune di questa società. Sono tante e gravi le sfide che siamo chiamati ad affrontare in un tempo di crisi che sembra non aver fine. Auspico quella collaborazione che contribuisca all’edificazione di una società più equa e solidale. Che la Madonna del Buon Gesù sostenga il nostro cammino affinché, come Lei, possiamo, con fiducia e coraggio, permettere alla grazia del Signore, di manifestarsi in pienezza nella storia che vuole scrivere anche attraverso di noi”.

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