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Cronaca

Fabriano Whirlpool, due potenziali acquirenti per il mercato Emea

La dura presa di posizione di  Fim Fiom Uilm: «Si apra confronto reale prima della vendita»

di Redazione

Fabriano, 21 ottobre 2022 – Nel giorno della nuova mobilitazione dei lavoratori Whirlpool arriva l’annuncio della multinazionale Usa: «La revisione strategica Emea si avvicina alla conclusione con due potenziali investitori strategici in fase di valutazione finale».

Dopo il passaggio da Indesit a Whirlpool, una nuova incongnita per i lavoratori che attendono di sapere quale sarà il prossimo futuro.

Questo il commento dell’amministratore delegato della multinazionale.

«Sebbene i nostri risultati del terzo trimestre siano stati influenzati dalle continue condizionimacroeconomiche avverse e dai livelli elevati di inflazione che hanno provocato un rallentamento della domanda, rimaniamo sulla buona strada per realizzare nel 2022 il secondomiglior anno nei nostri 111 anni di storia –  ha dichiarato Marc Bitzer, Presidente eAmministratore Delegato di Whirlpool Corporation – Guardando al futuro, vediamo che questesfide persisteranno anche nella prima metà del 2023, ma crediamo di aver messo in atto le azioni giuste che ci permetteranno di attraversare l’attuale contesto, portando avanti la trasformazione del nostro portafoglio e garantendo forti rendimenti agli azionisti».

Decisa ed immediata la presa di posizione dei sindacati, che chiedono l’apertura di un confronto prima della vendita.

«Nella tarda serata di ieri Whirlpool ha informato le Segreterie nazionali – scrivono in una nota unitaria Fim, Fiom e Uilm – del fatto che sono in corso trattative con due potenziali acquirenti per la interezza delle attività europee e ha quindi accettato la richiesta sindacale di convocare un incontro con il coordinamento nazionale. Tuttavia la successiva precisazione della multinazionale, secondo cui prima di gennaio 2023 non si potranno avere ulteriori dettagli, ci fa temere che quella di Whirlpool possa essere più una disponibilità formale a convocare il tavolo che sostanziale ad una discussione di merito. Soprattutto il comportamento fin qui tenuto dalla multinazionale ci fa temere che la vendita possa avvenire senza alcuna garanzia per l’Italia».

«Per questo motivo – ancora i sindacati chiediamo nei prossimi giorni un confronto al Ministero dello Sviluppo economico per cercare di condizionare la vendita al rispetto dell’Italia, al mantenimento di tutti gli stabilimenti e alla tutela dell’occupazione. Al nuovo Governo chiederemo di trattare l’elettrodomestico come un settore strategico e di intervenire nella vertenza. Nei prossimi giorni si terrà un coordinamento sindacale nazionale per decidere le prossime iniziative da intraprendere».

A novembre previsti 5 giorni di chiusura (dal 24 al 30), più altre giornate di cassa integrazione spalmate durante ma non per l’intera fabbrica.

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