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Cronaca

FABRIANO WHIRLPOOL, IL DECRETO CRISI “INSUFFICIENTE” E LA RABBIA DEI SINDACATI

FABRIANO, 3 settembre 2019 – “Interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo” questo il pensiero di Whirlpool espresso in una nota ufficiale che ha proseguito osservando che per Napoli “l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito”.

E poi ancora Whirlpool ad osservare che I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti. “Questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021″ senza distribuito sempre secondo la multinazionale su tutti i siti italiani.

Non un intervento strutturale quindi per Whirpool, e neanche per il futuro a lungo termine di Napoli “Soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni”. Ecco quindi il punto sostenuto ancora con forza dalla multinazionale: “Whirlpool EMEA è pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti”.

A stretto giro di posta le reazioni dei sindacati

Decisa la posizione dei sindacati, con Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom a sostenere: “Dall’azienda comportamento inaccettabile: Ancora una volta il management di Whirlpool mette in discussione l’accordo sottoscritto a ottobre scorso, e ancora una volta lo fa rilasciando una nota stampa, ennesimo schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento di Napoli. Questo per noi è inaccettabile, occorre riprendere la trattativa ripartendo dal punto dove c’eravamo lasciati e cioè dall’impegno dell’azienda a preparare un piano quinquennale di rilancio dello stabilimento di Napoli, a partire dall’implementazione della produzione delle lavatrici.L’azienda quindi si attrezzi per riavviare il tavolo di confronto e la smetta di diramare comunicati che lasciano il tempo che trovano“.

Sul piede di guerra anche la Segretaria Nazionale Fim Alessandra Damiani che ha condannato duramente il “Doppio binario della trattativa e un balletto indecoroso delle posizioni Whirlpool”. Per il Segretario Generale necessario che la strada della vertenza debba essere quella tracciata dall’incontro del 1 agosto. “Le dichiarazioni stampa dell’azienda – prosegue la Damiani – avvengono mentre si stanno discutendo le opzioni per evitare che lo stabilimento di Napoli perdere la mission delle lavatrici. Queste posizioni esplicitano prese di posizione nette rispetto al vero obbiettivo che vogliono perseguire: la riconversione del sito campano. È inaccettabile. L’azienda finisca il balletto di posizioni ed eviti di continuare nella politica il pensiero bipolare. I lavoratori vogliono risposte, soluzioni ed onesta da parte di tutti i soggetti coinvolti.

“Niente alibi” commenta Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.

“Che il provvedimento del Governo avesse colto solo in parte le nostre richieste e non fosse ancora sufficiente a far cambiare idea a Whirlpool lo avevamo detto subito, ma costituisce un punto di partenza importante su cui lavorare. Whirlpool non cerchi alibi e anzi ci aiuti a chiedere quelle modifiche che sono necessarie a dare una svolta alla vertenza. La cifra di 16,9 milioni stanziata dal Governo – prosegue – corrisponde in teoria alla cifra che inizialmente era stata ipotizzata per rilanciare Napoli nell’accordo di ottobre poi ripudiato da Whirlpool, ma in effetti per come è scritta la norma la cifra non è effettiva né strutturale. Al primo incontro del tavolo tecnico tenutosi a luglio abbiamo già chiesto al Governo di modificarla per sostenere investimenti utili a far tornare competitivo lo stabilimento sul lungo periodo”.

“A questo punto della vertenza – conclude Ficco – è essenziale che ci sia continuità nella gestione della vertenza e che, comunque si concluda la crisi di Governo, si parta da quanto discusso fino a ora, si migliorino le proposte in campo e quindi si provi davvero tutti insieme a salvare la fabbrica di Napoli”.

(redazione)

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