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Cronaca

FABRIANO WHIRLPOOL, ULTIMATUM DI LUIGI DI MAIO: “SOLUZIONE ENTRO 7 GIORNI”

Nuovo incontro la prossima settimana, il Ministro: “Senza soluzione stop ai fondi pubblici”

I lavoratori di Whirlpool Napoli manifestano all’ingresso di Palazzo Piacenti, sede romana del MISE

FABRIANO, 5 giugno 2019 – Ancora una settimana e poi un nuovo incontro per cercare di risolvere la vertenza Whirlpool.

Dopo la comunicazione di Whirlpool di aver deciso di procedere alla riconversione del sito di Napoli (leggi l’articolo), con la conseguente cessione del ramo d’azienda a una società terza “In grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano”, ieri l’incontro al Mise alla presenza del ministro e vicepremier Luigi Di Maio.

Arrivati ieri 8 autobus da Napoli

Giornata iniziata sotto il segno della tensione, con i lavoratori dello stabilimento di Napoli a manifestare sotto palazzo Piacentini e con i Sindacati sul piede di guerra.

Duro il segretario di Uilm Campania Antonello Accurso, che dai microfoni di Rai Radio 1 ha criticato duramente il passo di Whirlpool in direzione della vendita dello stabilmento partenopeo.

“Quanto fatto per Napoli ha uno scopo chiaro: andare via dall’Italia – Ha ammonito Accurso – proporre una ricovenersione del sito è una scelta scellerata. Whirpool deve fermare questa scelta scellerata e ricordiamo anche il possibile dramma dell’indotto, e lì parliamo di più del doppio dei 400 lavoratori di Whirlpool Napoli. Basta sussidi, vogliamo dignità e lavorare. Noi ad oggi non crediamo alla riconversione. L’azienza spieghi perché quel piano (leggi l’articolo) discusso e firmato sei mesi fa, con 17 milioni di investimenti spesi e non investiti ci dice che il piano non va. Un piano falso, e noi non possiamo accettare questa situazione”.

Fabriano

Solidarietà da parte dello stabilmento fabrianese di Melano, con due giorni di mobilitazione. Due giorni fa mezz’ora di assemblea in sciopero, con due momenti previsti dalle 10.30 alle 11 e dalle 14 alle 14.30, mentre per quanto riguarda la giornata di ieri 90 minuti di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro per i lavoratori dello stabilimento.

Dopo l’incontro romano

Durissimo il Vicepremier Di Maio: “Lo Stato non si può permettere che una multinazionale venga qua ad ottobre, firmi un accordo e dopo 7 mesi scelga di mettere in mezzo ad una strada oltre 400 persone, soprattutto se questa ha preso oltre 50 milioni di euro di incentivi. Ho detto chiaramente che se entro sette giorni non trovano la soluzione per tenere aperta Napoli e far lavorare tutti noi toglieremo gli incentivi che abbiamo già concesso, quelli in arrivo e quelli concessi attravereso alcuni strumenti specifici per il lavoro. Parliamo per iniziare di almeno 15 milioni di euro”.

Secondo fonti sindacali, l’ad di Whirlpool Luigi La Murgia avrebbe risposto: “Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l’abbiamo”.

Netta anche la presa di posizione del segretario nazionale Uilm Ficco: “Whirlpool – spiega  – non solo minaccia di chiudere Napoli, ma temiamo che stia venendo progressivamente meno ai suoi impegni anche altrove, ad esempio a Siena dove ancora non si vedono le azioni necessarie a incrementare i volumi produttivi e a Fabriano dove si stanno delocalizzando numerose funzioni di staff. Oggi la Direzione aziendale è stata molto ambigua, ma le sue piuttosto che aperture sono sembrate meri eufemismi, ad esempio quando ha parlato di ‘riconversione’, anziché di chiusura, o quando ha detto di essere intenzionata a cercare ‘soluzioni’, senza però specificare quali possano essere. Anche per questo abbiamo apprezzato che il Ministro abbia accolto la nostra richiesta di contattare la Direzione americana prima di riconvocare il tavolo nei prossimi giorni. Intanto a Whirlpool chiediamo di sospendere ogni azione per non aggravare ulteriormente la situazione”.

(s.s.)

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