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Cronaca

FALCONARA Deceduto Umberto Spinelli, uno degli “anziani” rom del territorio

«Per la famiglia faceva tutto – dice Romeo che parla del padre a cuore aperto –, a noi figli diceva sempre di studiare e di imparare un lavoro»

FALCONARA, 18 maggio 2021 – Chi si aspettava un funerale sullo stile dei Casamonica è andato deluso. Umberto Spinelli, 70 anni, uno degli “anziani” dell’etnia rom nelle Marche, se n’è andato nel rispetto delle regole e nel dolore dei suoi familiari e dei tanti che conosceva.

Il capofamiglia, padre di ben 12 figli, è deceduto a causa di un male incurabile che lo aveva colpito oltre un anno fa e che lo aveva costretto ad una serie di sedute di chemioterapia all’ospedale di Torrette. E’ morto nella sua casa di Montemarciano attorniato da figli e nipoti che lo hanno ricoperto di attenzioni e di affetto.

Non era un santo, i suoi peccati li aveva commessi ma il figlio Romeo ne decanta soprattutto il lato umano, l’acume e la voglia di fare.

«Per la famiglia faceva tutto – dice Romeo che parla del padre a cuore aperto –, a noi figli diceva sempre di studiare e di imparare un lavoro».

Umberto Spinelli

«Tante volte è caduto in piccoli reati per il suo desiderio di farci vivere dignitosamente e in una casa più accogliente di quella di via Bixio di poche decine di metri quadri dove dormivamo quasi uno sopra l’altro».

Di etnia rom, Umberto Spinelli si era sposato con Pia, di origine sinti, quando avevano rispettivamente 13 e 12 anni.

«Essere rom è un marchio che ti rimane appiccicato e non ti consente neppure di trovare un lavoro – dice Romeo –, ecco perché 5 di noi hanno cambiato cognome. I luoghi comuni che ci hanno accompagnato sono tanti: certo, mio padre alcuni errori li ha commessi ma era un uomo di una sua dirittura morale, con un carattere gioviale e si spendeva per l’integrazione tra i rom e i cittadini di Falconara».

Il funerale oggi alla chiesa dei Frati si è svolto nel rispetto delle regole e non è stato consentito di organizzare un corteo che passasse sotto la vecchia abitazione di via Bixio come era in animo della famiglia. L’unica concessione è stata quella di effettuare il trasferimento dalla chiesa al cimitero a bordo di un carro funebre Maserati bianco come ultimo desiderio del defunto, grande appassionato di motori.

Ora la preoccupazione dei figli è rivolta alla madre che è gravemente malata in ospedale e che è detenuta nel carcere di Pesaro.

«Ha gravi patologie e crediamo che il magistrato possa capire che non è in condizione di sopportare il duro regime carcerario».

Gianluca Fenucci

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