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Falconara Gara di solidarietà per Alessandro

Il 63enne vive da tempo in condizioni difficili, salute precaria e di notte dorme sulle panchine della stazione o di Piazza Mazzini: ma per lui c’è stata più di una mano tesa

Falconara, 10 agosto 2022 – E’ scattata una vera e propria gara di solidarietà per Alessandro, il 63enne che vive una condizione di disagio e difficoltà e che dice di dormire da tempo sulle panchine di Piazza Mazzini e della stazione ferroviaria.


Un uomo prostrato e fragile che ha lanciato tramite il nostro giornale il suo grido di dolore.

«Non chiedo la luna – aveva detto nei giorni scorsi Alessandro – solo un lavoro, anche part time, e una casetta di due stanze dove poter vivere dignitosamente e dormire senza andare incontro ai pericoli».

E il suo appello non è rimasto inascoltato. Sono stati tanti coloro che ci hanno contattato o si sono rivolti alle istituzioni offrendo pasti o anche occupazioni ad Alessandro.

La signora Isabella, ad esempio, una donna di Roma che trascorre con la famiglia e gli anziani genitori le vacanze a Castelbellino, dove ha una casa di proprietà e che si è subito proposta per un aiuto al clochard.

«Vivo a Roma ma mio padre è originario di Castelbellino – spiega –, abbiamo un’attività nella capitale e mi ha particolarmente colpito leggere la storia di Alessandro. Non possiamo offrirgli la luna ma possiamo garantirgli un pasto caldo ogni giorno perché fortunatamente siamo nelle condizioni di ospitarlo. Tutti possiamo avere difficoltà, tutti possiamo vivere situazioni pesanti e credo che la solidarietà umana debba essere una delle principali caratteristiche da sviluppare in tempi come quelli in cui viviamo».

E, in effetti, Alessandro non aveva nascosto i suoi problemi: uno stato di salute compromesso, difficoltà a trovare una sistemazione per dormire e anche una crisi economica pesante che lo costringe a saltare spesso i pasti. La sua situazione era precipitata nel giro di pochi mesi.


«A febbraio è morta mia madre in ospedale, tre anni fa ho perso la mia compagna e così sono rimasto solo. Abitavo a Villanova in via Flaminia ma il padrone di casa ha venduto l’abitazione e non ho più nulla. Purtroppo nella mia vita si è fatta largo la depressione che talvolta mi attanaglia e mi annichilisce».

Ad Alessandro arrivano anche la solidarietà e l’interesse di Sergio Cialona, padre di Cristian, un ragazzo disabile affetto da una rara forma di leucodistrofia. Sergio, che combatte tutti i giorni insieme alla moglie Emily per rendere meno dura la vita del figlio, conosce bene il dolore e la sofferenza e lancia una proposta ad Alessandro.


«Lavoro in una compagnia di trasporto merci – dice – e spesso tornando a lavorare la vita cambia e inizia a sorriderti: potrebbe essere così anche per Alessandro. Sono a disposizione per cercare di aiutarlo».

La vicenda del 63enne che ha lavorato anche come ausiliario all’ospedale di Torrette non poteva non colpire chi vive la quotidianità della parrocchia.

E’ il caso di Anna Favi, che abita nel quartiere di Case Unrra e dello Stadio.

«Quando abbiamo letto della situazione di Alessandro, la chat che condividiamo con i parrocchiani di Santa Maria Goretti e di Falconara Alta si è riempita di messaggi di solidarietà: insieme al parroco don Marco siamo disponibili ad aiutare quest’uomo. Non siamo noi a dover giudicare: chi non ha avuto momenti di debolezza o difficoltà nella sua vita?».

Ed Alessandro chiede proprio questo: una mano tesa senza pregiudizi.

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