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Falconara Raffineria, «non ci sono pericoli per la salute»

L’assessore regionale Stefano Aguzzi replica all’interrogazione in merito di Marta Ruggeri, capogruppo del M5S che aveva sollevato la questione delle esalazioni all’Api

Falconara – «La raffineria non crea problemi per la salute pubblica perché rispetta i limiti e i dati imposti dalla legge».

L’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi ha replicato così a una interrogazione presentata da Marta Ruggeri, capogruppo del M5S, che aveva sollevato la questione delle esalazioni all’Api di Falconara e chiedeva di sapere se l’assessorato regionale competente aveva provveduto a richiedere all’Arpam un rapporto in merito agli eventi odorigeni succedutisi il 28 agosto scorso ed in altre giornate che avevano interessato molte zone della città, compresi gli stabilimenti balneari, con conseguente allarme ambientale e tante segnalazioni alle autorità competenti che hanno mobilitato Vigili del Fuoco e Polizia Locale.

In Consiglio regionale l’assessore Aguzzi ha replicato all’interrogazione presentata dalla Ruggeri.

«In attesa dei rilievi dell’Arpam – ha detto Stefano Aguzzi – l’Ast non ha rilevato problemi di carattere sanitario e gli inquinanti non hanno superato i limiti normativi. Comunque abbiamo segnalato la questione al Ministero che ha aperto una procedura e nel contempo la raffineria Api si è impegnata ad ammodernare un impianto di bitume perché sarebbe da quello che provengono i cattivi odori segnalati dai residenti».

L’assessore regionale ha anche affermato di aver seguito con attenzione la vicenda, in sinergia con la sindaca di Falconara, Stefania Signorini, e la Regione e il Comune hanno chiesto al Ministero competente il riesame delle autorizzazioni Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sugli odori per quanto riguarda la raffineria.

In Regione è pervenuta una nota dell’Ast di Ancona che ha monitorato la situazione e ha concluso che “non ci sono particolari evidenze che possano suggerire problematiche sanitarie, l’andamento delle concentrazioni degli inquinanti non ha evidenziato il superamento dei limiti normativi e dei valori di riferimento”.

«Ciò significa – sottolinea l’assessore regionale all’ambiente – che non ci sono pericoli per la salute anche se chiaramente i fenomeni di esalazioni ci sono stati in quelle ore. Ho incontrato la sindaca Signorini più volte con i vertici Api che ci hanno parlato di una situazione che stavano cercando di risolvere su un impianto di bitume che è all’interno: sarebbe da lì che i cattivi odori si originerebbero. Stanno intervenendo per ammodernare la struttura ed eliminare gli inconvenienti. In accordo con la Sindaca abbiamo chiesto al Ministro di esaminare tutte le autorizzazioni Aia sulla questione degli odori e il Ministero ha avviato una procedura. I vertici aziendali ci hanno confermato che stanno intervenendo sugli impianti».

La consigliera Marta Ruggeri ha preso atto della risposta dell’assessore anche se ha ricordato che «la raffineria troppo spesso è finita alla ribalta delle cronache».

«Il 28 agosto 2016 la città di Falconara visse una identica situazione, poi l’11 aprile 2018 quando il serbatoio TK61, con una capacità di 160.000 metri cubi di petrolio greggio, si inclinò provocando la fuoriuscita di una consistente esalazione di idrocarburi e un serio pericolo per la sicurezza derivante dal rischio di esplosioni. Per questo incidente furono 18 gli imputati coinvolti nell’indagine penale con gli indagati che sono stati rinviati a giudizio».

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