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Falconara Ucraina: volontari Anteas porteranno aiuti, ritorno con 7 profughi

Partenza domani mattina: «Vogliamo sostenere chi soffre e dare una speranza di vita soprattutto ai bambini»

Falconara, 11 maggio 2022 – Domani mattina due volontari dell’Anteas di Falconara e Chiaravalle alla guida di un pulmino da 9 posti partiranno alla volta dell’Ucraina per portare aiuti, generi alimentari, acqua, capi di abbigliamento e soprattutto per accompagnare in Italia 7 profughi ucraini, tra i quali alcuni bambini.

«In collaborazione con i volontari di Fano e Pesaro – dice Elio Cappanera volontario dell’Anteas di Falconara – i nostri autisti raggiungeranno la Polonia nel territorio al confine con l’Ucraina, dove un’organizzazione non governativa locale al punto di raccolta riceverà i prodotti che trasportiamo e soprattutto farà salire sull’autoveicolo i 7 profughi ucraini diretti in Italia. Il 15 maggio raggiungeremo i profughi e contiamo di rientrare a Pesaro entro il 17 maggio».

In un primo tempo i volontari dell’Anteas avrebbero dovuto raggiungere la Romania e raccogliere al confine i profughi ma poi si è scelto, per motivi logistici, di recarsi in Polonia.

«Abbiamo raccolto fondi che ci serviranno per le spese della trasferta, il gasolio, i pedaggi – spiega Cappanera – e soprattutto abbiamo raccolto generi alimentari, molti chili di pasta, cibi in scatola, latte e acqua che sappiamo scarseggiare in quei luoghi. E poi abbiamo anche raccolto vestiario, in particolare piumini. Ci hanno aiutato in molti, anche le organizzazioni sindacali tra cui la Cisl. Sappiamo che il viaggio è lungo e tutt’altro che agevole ma vogliamo aiutare chi soffre e dare una speranza di vita soprattutto ai bambini».

Due mesi fa furono altri volontari falconaresi a viaggiare al confine tra Ucraina e Polonia per portare aiuti: Luciano Maculan e Alberto Masciarelli su un mezzo della Croce Gialla di Falconara, insieme a Umberto Sguglia e Pasquale Boncristiano, che erano a bordo di un pulmino dell’Avulss, portarono medicinali, vestiario e coperte al popolo ucraino e condussero in Italia 12 profughi: una famiglia composta da due nonni, madre e figlio di 12 anni e altre quattro madri con i loro figli tutti minorenni.


«Ci colpì la disperazione che abbiamo letto negli occhi della gente, la tanta solitudine e il senso di abbandono che attanagliava gli ucraini. Mai avremmo pensato, nel 2022, di vedere in Europa, strade e autostrade piene di camion di militari e carri armati».

Gianluca Fenucci

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