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FASE 2 Via libera anche agli spostamenti in regione

Restano vietati gli assembramenti in pubblico, recarsi fuori dai limiti regionali sarà permesso a partire dal 3 giugno

ANCONA, 18 maggio 2020 – Dopo l’ufficializzazione del nuovo decreto-legge che introduce nuove misure per spostamenti, attività economiche, produttive e sociali e sanzioni, da oggi lunedì 18 maggio inizia la  Fase 2.

Gli spostamenti all’interno delle Regioni

Per quanto riguarda gli spostamenti, a partire da oggi 18 maggio si potrà circolare liberamente, senza bisogno di autocertificazione, all’interno delle regioni. Lo stato o gli enti regionali, comunque, si  riservano di adottare eventuali misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale, nel caso in cui specifiche aree fossero interessate da nuovi contagi.

Restano vietati gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le funzioni religiose, invece, si svolgeranno, sempre da oggi, nel rispetto dei protocolli di cui vi avevamo già parlato nei giorni scorsi.

Gli spostamenti tra le regioni e gli stati

Si potrà viaggiare tra regioni e stati a partire dal 3 giugno, ma fino ad allora restano vietati i viaggi interregionali o internazionali con qualsiasi mezzo di trasporto, pubblico o privato, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute, compilando il modulo dell’autocertificazione.

Resta consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Dal 3 giugno gli spostamenti saranno concessi, ma saranno comunque soggetti ad eventuali limitazioni in base all’eventuale rischio epidemiologico presente.

Non potranno comunque spostarsi dalla propria abitazione le persone sottoposte a quarantena perché positive al Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria.

Le sanzioni

Il comunicato stampa del Governo demanda alle Regioni la stesura dei protocolli per le attività economiche, produttive e sociali, di cui avevamo già parlato in settimana. Le sanzioni per chi viola i protocolli regionali e le linee guida varate dal Consiglio dei Ministri variano dai 400 ai 3000 euro, aumentate fino a un terzo se l’infrazione avviene con l’utilizzo di un veicolo.

Se la violazione è effettuata da un pubblico esercizio o impresa, si applicherà la sanzione amministrativa della chiusura dell’attività o del locale da 5 a 30 giorni. In caso di reiterazione, la sanzione amministrativa verrà raddoppiata e quella accessoria applicata nella misura massima.

Il comunicato stampa completo è disponibile sul sito www.governo.it.

(redazione)
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