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Opinioni

Guerra Le differenze non devono generare conflitti

Piuttosto debbono spingerci a elaborare le regole e la cultura di una nuova coesistenza pacifica fra i popoli, la sinistra europea si faccia portavoce di questo messaggio

Filippo Bartolucci

Il 26 maggio scorso, noi del Pd di Jesi abbiamo organizzato un’iniziativa, con Susanna Camusso, nella quale abbiamo approfondito il tema della pace.

La seguente riflessione parte da qui. Mi chiedo: È possibile una pace per il nostro continente?.

Il conflitto russo – ucraino ha avuto inizio più di un anno fa e pochi al mondo credono, giustamente, che tale guerra abbia un solo significato territoriale. Contrariamente, questo scontro sta cambiando gli equilibri del mondo e, soprattutto, i popoli dell’Europa stanno comprendendo di non essere più al centro del globo. 


Se, come giustamente viene affermato, la nostra Europa è nata con lo scopo di garantire una situazione di pace, perché non agisce per diventare un attore politico che avanza negoziati per porre fine al conflitto? Purtroppo, in questi mesi, abbiamo visto un’Europa profondamente divisa sul suo significato geopolitico.

Guerra / Le differenze non devono generare conflitti
La senatrice Susanna Camusso e il segretario dem Stefano Bornigia


Ritengo che il nostro partito debba riflettere profondamente su questo tema. Anche in vista delle elezioni europee del 2024. Una forza di sinistra, soprattutto se europea, non può prescindere da una propria visione del mondo e dei grandi processi internazionali.
Non a caso, è stato detto che intorno all’Ucraina si combattono tre conflitti mescolati: in primo luogo si combatte una guerra identitaria tra l’Ucraina e la Russia, che è l’aggressore; in secondo luogo si tratta di una guerra europea; in terzo luogo, questa, può essere considerata anche una guerra globale, perché è destinata a costituire un nuovo ordine nel mondo.


Proprio per tale motivo, allora, è indubbio che la conclusione del conflitto richiederà il coinvolgimento di tutte le grandi potenze del nostro tempo, nello sforzo di promuovere una pace duratura e un sistema di sicurezza che tenga conto dell’esigenza di sicurezza anche di chi non fa parte della Nato.

La ricerca della pace è sempre accompagnata dal desiderio di giustizia: una pace giusta si sente dire. Il compito, dunque, che dovrebbe porsi l’Europa, è come fare in modo che la crescita delle differenze non generi conflitti, ma ci spinga a elaborare le regole e la cultura di una nuova coesistenza pacifica fra i popoli. La sinistra europea si faccia portavoce di questo messaggio.
 
Filippo Bartolucci – Consigliere comunale

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