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FILOTTRANO La Gang e il “Ritorno al fuoco”

La band dei fratelli filottranesi Marino e Sandro Severini presenta il nuovo album autofinanziato con il contributo di centinaia di coproduttori

FILOTTRANO, 27 marzo 2020 – «La Gang è la Banda dei Fratelli Severini, una sorta di carovana di musici ribelli che imperversa per i territori di questo Paese da 30 anni».

Si presentano così, sui social e alle conferenze stampa, i musicisti della Gang, band storica del rock italiano nata all’inizio degli anni 80, con 10 album all’attivo, eredi italiani delle sonorità del periodo punk londinese, sono nati dal progetto dei fratelli Severini, Marino e Sandro, nativi di Filottrano.

«Da sempredice Marino Severinisiamo politicamente e socialmente molto attivi e impegnati, siamo una delle più note band militanti nel panorama musicale italiano e disponibili in svariate situazioni a mettere la nostra musica al servizio di ideali e progetti con un unico grande filo conduttore: i diritti umani e la solidarietà».

Dovevano suonare al teatro di Chiaravalle e presentare il loro ultimo lavoro “Ritorno al fuoco” ma il Coronavirus e il lockdown ci hanno messo lo zampino ed il concerto è ora rinviato, ottimisticamente, al 30 aprile.

Severini, però, ci tiene a parlare di un disco e di un lavoro che si è sviluppato grazie alla campagna di crowdfounding che nei primi dieci giorni ha riunito insieme ben 500 co-produttori per far sì che l’album uscisse in breve tempo.

«La campagna di autofinanziamento o di finanziamento collettivo sta andando bene anche se questo è un periodo difficile per tutti. Il nuovo disco, “Ritorno al fuoco”, è composto da 11 canzoni, 10 inedite e una cover. Sono canzoni per tornare a riaccendere quel fuoco intorno al quale vogliamo ritrovarci, quel fuoco che dà riparo dal buio dei tempi e riscoprire quel “sogno di una cosa” che è l’umanità».

Come per i due precedenti lavori (“Sangue e Cenere” e “Calibro 77”), i cui successi delle campagne crowdfunding hanno visto entrambi la partecipazione di oltre 1.000 co-produttori, la parola d’ordine rimane autoproduzione.

La nuova campagna crowdfunding per “Ritorno al fuoco” è iniziata il 28 febbraio scorso, sul sito www.ritornoalfuoco.it, e proseguirà sino a fine aprile.

Marino Severini presenta nei dettagli il nuovo album

«Sono 11 storie da cantare attorno al fuoco riacceso. Più che un viaggio sarà un’altra odissea. Un cammino verso il fuoco, seguendo anche le orme del vangelo scritto dall’apostolo Tommaso che recita “Chi è vicino a me è vicino al Fuoco…”. Passiamo dalla periferia di Settimo Torinese con “Concetta” che il 27 giugno del 2017 nella sede dell’Inps di Torino Nord si cosparge di alcool e si dà fuoco, poi facciamo una sosta in “Via Modesta Valenti”, una via “virtuale”, una via che non c’è, ma che esiste come recapito postale dei “senza tetto” di Roma capitale. Abbiamo preso un “Treno per Riace”, quel treno che non è mai partito quando “il modello Riace” è stato messo sotto attacco e sotto accusa».

Nel disco ci sono poi“Dago”, sul linciaggio di 11 italiani a New Orleans nel 1890,“La Banda Bellini”, il Mucchio Selvaggio di Lambrate di Milano,“El Pepe”, dedicata a Josè Alberto Mujica Cordano, ex presidente dell’Uruguay, “Rovaja Libero”, regione autonoma non riconosciuta dal governo siriano.

«Alla fine del viaggio – dice Severini – ci sono due canzoni che vengono da dentro: la prima è “Amami se hai coraggio” e la seconda, “A volte” , è un’idea nata dalla massima di Che Guevara, secondo cui bisogna essere duri ma senza mai perdere la tenerezza. Infine, un omaggio a Pasolini, “A Pà”, splendido brano scritto molto tempo fa da Francesco De Gregori».

Gianluca Fenucci

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