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FILOTTRANO MARCO CERCACI LAVORA A DUE FILM PER PROMUOVERE LA CITTA’ ED IL TERRITORIO

FILOTTRANO, 9 agosto 2018 –  Marco Cercaci è un noto avvocato jesino che si occupa di cinema e teatro e collabora con il comune di Filottrano nell’ambito della cultura.

Ha ideato e dirige il Festival Sulle Orme del Cusanino, che promuove la figura di Giovanni Carestini, detto il Cusaninovoce bianca tra le più celebri del Settecento, nato a Filottrano.

Nell’ambito del festival, Cercaci ha anche presentato una sua piece teatrale con contaminazioni multidisciplinari, dal titolo “La vera storia del castrato Bellino”, dalle memorie del cavalier Giacomo Casanova, che ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica.

Ma i progetti di Marco Cercaci per la città ed il territorio sono molteplici e di ampio respiro.

“Sto lavorando su due film che creeranno di certo interesse per Filottrano e il territorio”.

Uno è basato sul libro di Eugenio Corti “Gli ultimi soldati del Re”, quei militari, la cui storia è misconosciuta, che dal 1944 al 1945, inquadrati nell’esercito regolare, hanno combattuto insieme agli “Alleati” contro i tedeschi. Non con odio, ma spinti dal senso del dovere, amore per la patria, desiderio di finire una guerra che lacerava i corpi e le coscienze. Il film è nella fase di pre-produzione, ha come partner privilegiato Marche Film Commission, e presenterà aspetti inediti e particolari di quel periodo storico con la battaglia di Ancona e Filottrano, e l’alleanza dei soldati italiani e polacchi contro i tedeschi, in primo piano.

“L’altro progetto è relativo ad un film sulla vita di Giacomo Costantino Beltrami,  esploratore e patriota italiano morto a Filottrano nel 1855, che grazie alle sue doti di coraggio e spirito d’avventura scoprì le sorgenti del fiume Mississipi dove nessun pioniere era mai riuscito ad arrivare, percorrendo a ritroso i quasi 4000 km del fiume più lungo di tutte le Americhe. Beltrami si spinse da solo fin nei territori Sioux e  Chippewa, dove in pochi avevano osato arrivare. Si avvicinò a queste popolazioni e, grazie alla sua indole pacifica, instaurò con essi un rapporto di reciproca stima. Nell’animo di Beltrami crebbe sempre più un grande attaccamento nei confronti della cultura e della società dei nativi americani, tanto che pubblicò un dizionario inglese-sioux e parecchia documentazione inerente agli indigeni d’America. Raccolse numerosi oggetti degli indigeni ora conservati nel museo a lui dedicato a Filottrano”.

Grazie a questi due progetti Filottrano e le Marche avranno una significativa vetrina internazionale.

 

Gianluca Fenucci

 

 

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