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GENGA NELL’ABISSO ANCONA UNA TARGA PER GLI SCOPRITORI DELLE GROTTE DI FRASASSI

La cerimonia di ieri, 13 ottobre 2018

GENGA, 14 ottobre 2018 – Da ieri i nomi degli speleologi che scoprirono le Grotte di Frasassi sono scolpiti sul marmo all’ingresso della Sala Abisso Ancona.

Una grande placca è stata scoperta ieri pomeriggio, in una cerimonia che ha coinvolto tutti i partecipanti al Congresso ISCA, in svolgimento a Genga-Frasassi ed organizzato dal Consorzio Grotte di Frasassi, in presenza del sindaco di Genga Giuseppe Medardoni, il Vicepresidente del Consorzio Grotte di Frasassi Riccardo Strano e gli scopritori Fabio Sturba, Fabio Bentivoglio, Giuseppe Gambelli, Giorgio Lacopo, Costantino Cioffi, Maurizio Bolognini, Giovanni Cieri, Leonardo Rotini, Stefano Fiori, Rolando Silvestri e Claudio Santolini.

In ricordo degli speleologi Roberto Ragaglia, Riccardo Bartolucci e Piero Pazzaglia, scomparsi negli ultimi anni, sono intervenuti i familiari.

“Il territorio di Frasassi sarà sempre grato a questi ragazzi – ha esordito il sindaco Medardoni – che con una loro intuizione hanno per sempre cambiato il destino di questi posti”.

“Questa targa rappresenta un segno tangibile di un doveroso ringraziamento agli scopritori – ha proseguito il Vicepresidente del Consorzio e Chairman del Congresso ISCA Riccardo Strano – il giusto tributo a chi, con grande spirito d’avventura e capacità di ricerca, ha permesso a Genga-Frasassi di diventare una destinazione turistica internazionale, soprattutto grazie alla figura di Coriolano Bruffa, primo Presidente del Consorzio Frasassi e uomo dalla straordinaria lungimiranza”.

Il telo che copriva la targa di marmo è stato sollevato da Barbara Bruffa e da sua figlia Giulia, rispettivamente figlia e nipote di Coriolano Bruffa, primo Presidente del Consorzio Grotte di Frasassi e figura di riferimento per la crescita turistica ed economica del territorio di Genga-Frasassi.

Un sasso nel vuoto, il 10 ottobre 1971

“Ricordo ancora quando lanciammo il sasso dentro quella voragine oscura – racconta lo speleologo Maurizio Bolognini, il primo a calarsi dentro le Grotte di Frasassi – cinque interminabili secondi di silenzio, poi il rintocco sulle rocce sottostanti. Capimmo subito che ci trovavamo sopra qualcosa di molto grande”.

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