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GENGA SOGNO E MAGIA IN MUSICA NELLA GROTTA GRANDE DEL VENTO

vento1GENGA, 13 SETTEMBRE 2016 –  Fuori dal tempo e dallo spazio. Nell’atmosfera onirica della Grotta Grande del Vento, nella cornice suggestiva dell’immenso Abisso Ancona che da solo può contenere il duomo di Milano, si vivono emozioni intense e uniche con la musica antica e il jazz d’avanguardia che si incontrano per un omaggio al grande Jan Garbarek e all’Hilliard Ensamble, celebre complesso vocale inglese che recentemente ha dato l’addio alle scene.

In quel contenitore magico che è la Grotta Grande del Vento i protagonisti sono il sax soprano di Gavino Murgia ed i solisti dell’ensamble Cantar Lontano, Alessandro Carmignani controtenore, Paolo Borgonovo tenore, Riccardo Pisani tenore, Guglielmo Buonsanti basso, diretti da Marco Mencoboni. vento2

Officium divino”, registrato da Jan Garbarek nel 1994 insieme alle voci dell’Hilliard Ensamble, ha segnato un momento cardine nel mondo della musica di oggi realizzando uno dei primissimi esempi di sovrapposizione fra musica colta e improvvisazione jazz.

Merito esclusivo di Mencoboni e Murgia aver tenuto in vita lo straordinario progetto del celebre compositore e sassofonista norvegese.

Tra le stalattiti e le stalagmiti il pubblico sogna e si isola finalmente dal clima fracassone e caotico della città per apprezzare la sovrapposizione dei linguaggi diversi eppure suadenti dell’improvvisazione, della monodia gregoriana e della polifonia di autori come Dufay e De Morales, Desprez, De La Rue e Magister Petronius, che spaziano dal XII° al XVI° secolo.

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