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Il caso Gestione unica rifiuti: chi ha ragione?

Lo stop della Corte dei Conti alla Società consortile deve far riflettere sotto tutti gli aspetti, anche attraverso il recupero delle obiezioni dell’ex sindaco Bacci

di Vittorio Massaccesi

Jesi, 30 marzo 2023 – In linea di principio non ho niente in contrario che il servizio della raccolta rifiuti con annessi e connessi sia affidato ad una società consortile come già deliberato mesi or sono, dopo anni di dibattiti in seno all’Ata.

Però non mi aspettavo che la Corte regionale dei Conti bloccasse tutto richiamando aspetti che danno la netta impressione di aver concluso l’intesa a tre senza tanti approfondimenti. Non sta a me scendere in particolari, anche perché mi mancano molte carte in mano. Però viene naturale chiedersi come è stato superato l’inghippo della Ecofon che da anni è in deficit e che entra in società con il 12,5 % come Jesi.

Non conosco i rapporti tra le quantità di raccolta dei due enti, ma credo che Osimo si trovi a non poter essere equiparato con lo sviluppo di Jesi. Lo sottolineo perché, mentre concordo pienamente con l’Ata che il servizio deve rimanere in mano pubblica (per quanto la legge lo permetta anche senza dover passare per la gara d’appalto, data la rilevante cifra di un miliardo e 200 milioni), la preminenza di Ancona con il 75% intuisco che porterà ad un vantaggio amministrativo di rilievo per quel Comune come già avvenuto nel passato per altri servizi: vedi l’acqua che dal pre-appennino arriva a tutti i Comuni della valle e la sua storia dalla fine della guerra: Jesi il battistrada lasciata alla fine in un angolo.


Concordo con il sindaco Fiordelmondo ma, al punto in cui siamo, lo stop della Corte deve far riflettere ancora un po’ sotto tutti gli aspetti, da quelli strettamente finanziari a quelli gestionali che vanno garantiti perché Jesi ha portato avanti un servizio encomiabile da decenni, a cominciare dall’organizzazione, non da oggi, del porta a porta e dei connessi anteriori e successivi.


Insomma, a questo punto, all’Amministrazione di Jesi si chiede non di tirarsi indietro, ma di esigere un approfondimento sotto tutti gli aspetti, senza escludere ulteriori partecipazioni e, più ancora, come sfuggire al rischio che si crei un carrozzone in cui ci vada di mezzo non solo efficienza del servizio, ma anche l’equilibrio dei conti e l’accentramento del personale amministrativo.


Poiché non credo che ci sia faziosità nella Corte dei Conti, si chiede che i Sindaci più direttamente interessati si facciano aiutare da competenti perché si arrivi alla chiarezza e accettabilità di tutti agli aspetti della costruenda società evitando ulteriori stop. Secondo me è intelligenza politica tener presente le obiezioni che a suo tempo fece il sindaco Bacci e anche un eventuale incontro con lui.

Magari considerare quanto è opportuno tener presente e quanto invece sia stato semplicemente motivo di incompatibilità con la sindaca di Ancona. Quelle obbiezioni possono essere recuperate anche attraverso le carte del tempo e vanno vagliate perché, nel momento in cui esperti di legge e di economia sanno superarle, si può risparmiare molto tempo.

Del resto proprio gli errori, prima o poi, aiutano sempre a raggiungere la verità, la strada da percorrere.

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