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IL CASO REVOCA CERTIFICAZIONE CETS AI PARCHI REGIONALI DELLE MARCHE

Enzo Giacarli

Si tratta della Carta Europea per un Turismo Sostenibile, interrogazione del consigliere Enzo Giancarli per una situazione che adesso preoccupa

ANCONA, 13 dicembre 2019 –  È stata depositata il 10 scorso dal consigliere Enzo Giancarli un’interrogazione affinchè sia fatta chiarezza in merito alla revoca della certificazione Cets, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, a tutti i parchi della Regione Marche comprese le aree protette di San Bartolo, Conero e Frasassi Gola della Rossa.

«Quali sono le ragioni per le quali si è giunti alla revoca della Cets da parte di Bruxelles? – chiede Giancarli -. La Regione Marche è stata l‘unica ad avere avuto tutti i propri parchi certificati. L’ottenimento dell’importante attestato rientra infatti nella strategia regionale che punta sulla qualità dello sviluppo ed è un importante strumento metodologico ed operativo per favorire un turismo sostenibile ma anche interessante per il mercato. Obiettivo della Carta è quello di far dialogare insieme, per condividere un progetto, i gestori di un’area protetta, gli enti territoriali, le aziende e gli operatori interessati al turismo a livello locale e i tour operator».

Giancarli chiede inoltre di conoscere a quanto ammontano gli investimenti per i parchi regionali dal 2015 ad oggi e quali azioni, dal punto di vista politico e di governo, si intendono intraprendere per rimediare all’inevitabile caduta negativa che la revoca della certificazione avrà sull‘economia turistica delle aree protette del nostro territorio.

La Cets, elaborata dalla Federazione Europarc, fu conferita a Bruxelles a 19 Parchi appartenenti a 7 Paesi diversi. Di questi ben 5 marchigiani: Gola della Rossa e Frasassi, San Bartolo, Conero, Sasso Simone e Simoncello, San Bartolo e Monti Sibillini.

«La revoca della certificazione Cets preoccupa – conclude Giancarli – ed è necessario porvi rimedio immediatamente con scelte strategiche capaci di valorizzare l’immenso patrimonio dei parchi della nostra regione e di favorirne lo sviluppo come destinazione distintiva di “turismo sostenibile” nel segno dell’economia circolare».

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