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IL DUBBIO Disavventura stradale: «I semafori rossi non sono Dio»

Mi viene in mente questo titolo di Gino Paoli, mentre sto scrivendo queste righe per raccontarvi quanto accaduto questa estate

Andiamo con ordine. Il semaforo in questione esiste realmente, si tratta di quello irritante, nel suo lento e incomprensibile funzionamento, di Marina di Montemarciano. Quello che, tanto per intenderci, spezza l’Adriatica alla fine di Falconara Marittima in direzione Senigallia. Quando prendete il rosso, lasciate ogni speranza prima che ritorni il verde. E sarebbe cosa sana e giusta se dall’altra parte dovesse circolare una mole di traffico simile a quello della Statale.

Una premessa che non vuole nascondere l’aver attraversato la strada nonostante il semaforo fosse arancione, anche se certamente non l’ho mai fatto con fare spericolato. Ho avuto la sensazione, in maniera quasi impercettibile, che qualcosa non avesse funzionato nel mio cronometro interno: come se il rosso fosse scattato un attimo prima del dovuto. Roba di istanti s’intende. Quel dubbio che è diventata realtà, quando mi sono visto recapitare una letterina verde a metà settembre.

La mia prima multa del genere in tutta la mia carriera da automobilista. Ho pagato entro i cinque giorni l’ammenda e ho contattato il comando dei vigili di Marina di Montemarciano per avere delle chiarificazioni su come mandare i miei estremi di patente per evitare che la multa aumentasse a causa di ciò.

Mi rispose una voce femminile, a cui confessai anche quella strana impressione di velocizzazione al passaggio dall’arancione al rosso. Mi colpì che la risposta fu frettolosamente piccata con la ferma precisazione che si occupava lei della regolarità del tempo che intercorre fra il verde e il rosso.

Che non fossi l’unico a fare questo tipo di rilevazione? Solo una piccola congettura che ho rimosso dalla mia mente dopo aver espletato tutti i miei doveri da automobilista colpevole.

La scorsa settimana al marito di mia figlia è stata recapitata una multa, praticamente identica alla mia, per un’infrazione avvenuta a quel semaforo, intorno alla 7.30 circa, infrazione di cui lui non ricorda affatto la dinamica, essendo quello un percorso che compie quotidianamente per andare a lavoro. Stessa multa che, mi ha confidato, è arrivata anche ai suoi amici.

Perché ho voluto raccontarvi ciò?

Innanzitutto per chiedere se anche a voi o i vostri cari è capitata un’esperienza simile, al semaforo di Marina di Montemarciano. Perchè, per dirla con le parole di Agatha Christie: «Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova».

A questo punto dovremmo sentirci legittimati a chiedere di controllare se il flusso di multe abbia subito in quel semaforo un anomalo incremento: sono perfettamente a conoscenza di poter vedere online la foto della mia auto colta in infrazione al semaforo, ma non posso controllare se i secondi di passaggio dal verde al rosso siano identici oppure se abbiano subito modifiche.

Non contesto la legittimità, ma cerco di capire se qualcosa è cambiato.

Kruger Agostinelli

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